Adempimento collaborativo a prova di sanzioni
Adempimento collaborativo a prova di sanzioni
Il Tax control model redatto secondo le linee guida dell’Agenzia delle entrate fa scattare la disapplicazione delle sanzioni tributarie. Il documento dell’amministrazione pronto, in attesa degli ultimi tasselli

di di Rosa Biancolli e Chiara Forino* 23/11/2024 02:00

Il Tax Control Model redatto secondo le linee guida dell’Agenzia delle entrate garantisce la disapplicazione delle sanzioni tributarie e penali, sia per i contribuenti in adempimento collaborativo, sia per le PMI che optano per il regime opzionale. Dunque, nelle linee guida dell’Agenzia entrate, che Italiaoggi è in grado di anticipare, e che saranno pubblicate, come ha dichiarato il vice direttore dell’Agenzia, Vincenzo Carbone a margine di un convegno in Assolombarda lo scorso 20 novembre 2024, «esattamente un minuto dopo la pubblicazione in G.U. del decreto certificatori», (provvedimento anticipato da ItaliaOggi il 5 novembre 2024), è espressamente specificato che un Tax Control Model redatto in conformità con le indicazioni dell’Agenzia, diventa ancora più blindato da verifiche e sanzioni.

Dopo il cd. “Decreto certificatori”, in corso di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, che contiene il regolamento destinato ai professionisti che verificheranno il sistema di controllo deal rischio fiscale, sono in arrivo le linee guida per la redazione del Tax Compliance Model (TCM), il documento che descrive e disciplina il sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale.

Le linee guida dell’Agenzia

Le linee guida fanno emergere fiducia da parte dell’Amministrazione finanziaria nel passaggio dal “Modello aperto”, i cui contenuti erano rimessi alle scelte organizzative della società che lo realizza e alle valutazioni solamente ex post dell’Agenzia delle entrate alla quale veniva sottoposto, al “Modello certificato”, in base al quale il contribuente declinerà le particolarità del proprio modello aziendale all’interno delle direttive fornite dalle linee guida e dagli altri documenti di prassi amministrativa di prossima pubblicazione (come la cd. matrice rischi e controlli standardizzata, anch’essa prossima alla pubblicazione).

Questo cambio di prospettiva deriva dalla sintesi tra i principi espressi dal COSO Framework, adottato sin dal progetto pilota del regime di adempimento collaborativo per identificare le caratteristiche essenziali del sistema di controllo, e l’analisi delle soluzioni sviluppate dalle ormai più di cento società ammesse ad oggi al regime.

In questo contesto, le linee guida rappresentano per le imprese che intendano presentare istanza o optare per il regime opzionale un valido supporto nella costruzione del sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale, dal momento che forniranno indicazioni puntuali sui contenuti minimi del TCM, oltre a una proposta standardizzata per ogni sezione.

Sulla struttura del TCM, i paragrafi essenziali che l’Agenzia avrebbe formalizzato sono i seguenti: obiettivi, definizioni e acronimi, principi di riferimento, ambito di applicabilità, linee di indirizzo del sistema di gestione e controllo dei rischi fiscali, ruoli e responsabilità, processo di tax risk management. Infine, una parte delle linee guida dovrebbe invece fornire una metodologia di valutazione del Tax Control Framework, che sarà utilizzata dai professionisti chiamati a certificarlo.

Verso un modello standar di mappa del rischio fiscale

Nella visione dell’Amministrazione finanziaria tale impostazione dovrebbe favorire la standardizzazione del TCF e, di conseguenza, garantire alle società che si adegueranno al Modello la sicurezza di rispondere a priori alle aspettative dell’Agenzia e ai requisiti di certificazione, con la conseguente disapplicazione delle sanzioni tributarie e penali secondo le attuali disposizioni normative. Infatti, e il TCF certificato, redatto in base alle linee guida rappresenta una delle due condizioni essenziali per l’esclusione delle sanzioni citate, oltre ad una adeguata mappa dei rischi e dei controlli, oggetto di ulteriori indicazioni amministrative di prossima diffusione.

Un cambio di prospettiva che consentirà ai soggetti già in adempimento collaborativo di verificare la rispondenza del proprio modello con quello delineato dalle linee guida e ai soggetti interessati ad accedere al regime o ad optare per il TCF volontario di implementare il proprio sistema di governance del rischio fiscale su una base già condivisa e approvata dall’Amministrazione. Questo faciliterà l’adozione di un TCF “sicuro” ad una più amplia platea di aziende, con una certezza preventiva di rilievo da un lato e una maggior facilità di valutazione e controllo da parte dell’Agenzia delle entrate.

* Tax Bridge STP

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