Quattro militari italiani della missione Unifil sono rimasti leggermente feriti in seguito al lancio di alcuni razzi contro la base di Shama, nel sud del Libano. Tra le prime ipotesi quelle che l'attacco sia responsabilità di Hezbollah, ma si indaga per ricostruire l'esatta dinamica dell'accaduto.
Non è la prima volta che la base di Shama diventa bersaglio di missili. Lo scorso 19 novembre il contingente Unifil in Libano, di cui fanno parte anche 1.044 militari italiani, è stato colpito da 8 razzi. La notizia è stata confermata dal ministero della Difesa italiano. Otto razzi da 107 millimetri – ha scritto il ministero della Difesa - hanno colpito il quartiere generale del contingente italiano e del settore Ovest di Unifil a Shama, nel sud del Libano. I razzi hanno impattato su alcune aree all'aperto e sul magazzino ricambi della base dove non era presente alcun soldato. Non si registrano feriti. Cinque militari italiani sono sotto osservazione nell'infermeria della base e le loro condizioni non destano particolari preoccupazioni. Sono in corso gli accertamenti per determinare il punto di partenza dei colpi e individuare i responsabili.