Acconti a rate allargati anche ai contributi. L’ampliamento della base di calcolo rateizzabile arriva tra le righe della risposta fornita il 13 novembre 2024 dal ministro dell’economia a un question time presentato alla camera da Alberto Gusmeroli, presidente della commissione attività produttive della camera. Non solo, dunque, l’apertura a prorogare il meccanismo, adottato in via sperimentale nel 2024, al 2025 e scelto su una base potenziale di 1.500.000 di contribuenti solo da 276 mila soggetti, ma anche il riconoscimento di applicazione dello stesso alla voce contributi oltre che alla voce imposte.
Il quesito
Nel quesito Gusmeroli chiedeva di sapere se il Governo intendesse estendere anche al 30 novembre 2024 la rateizzazione del secondo acconto di novembre per il periodo d’imposta 2024.
La risposta del ministro Giorgetti
Il ministro Giorgetti nella risposta ripercorre la scelta del governo sulla misura intesa come semplificazione degli adempimenti posti a carico dei contribuenti attraverso la possibilità di rateizzare in cinque tappe l’importo del secondo acconto dovuto per il periodo di imposta 2023 dalle partite Iva persone fisiche. sulla base del monitoraggio dei risultati della misura dell’anno scorso, nel complesso i soggetti che hanno aderito al differimento son stati 276.277, di cui 83.233 contribuenti IRPEF e 193.044 per l’imposta sostitutiva sul regime dei contribuenti minimi forfettari, per un valore di versamenti posticipati al 2024 pari a oltre 600.000.000 di euro.
La platea dei possibili beneficiari era. secondo quanto risulta a ItaliaOggi, di circa 1.500.000 di contribuenti.
Respinge le accuse di flop della misura Gusmeroli: «gli aderenti l’anno scorso hanno avuto pochissimo tempo per scegliere, il dato è ottimo». Il ministero comunque intende andare avanti, rilanciando: «Nei limiti delle disponibilità finanziarie sussistenti, è in corso la valutazione per l’adozione di una norma che preveda il rinvio, anche per il periodo d’imposta 2024, con possibilità di rateizzazione, da gennaio a maggio dell’anno successivo, del secondo acconto di imposte e contributi, naturalmente ciò in tempi coerenti per le opportune decisioni da parte dei soggetti interessati».
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