Autonomi, regime forfettario croce e delizia
Autonomi, regime forfettario croce e delizia
Effetti negativi dal suo elevato uso tra le Partite Iva. Il sistema ordinario utilizzato da meno del 15% degli autonomi tra 25 e 44 anni

di di Simona D’Alessio 13/11/2024 02:00

«Campanello d’allarme» sul regime fiscale agevolato per le Partite Iva: se, infatti, per «una parte importante dei giovani» può costituire «un’opzione temporanea» nell’ingresso nel mercato, il suo (dilagante) utilizzo sta configurando sempre più «la costruzione di lavoro a basso reddito, in assenza di altre opportunità». E bloccando il potenziale di sviluppo delle nuove generazioni di autonomi. È un passaggio del rapporto dell’Osservatorio di Confprofessioni, la Confederazione guidata da Gaetano Stella, illustrato ieri mattina, nella sede del Cnel, a Roma, alla presenza del presidente dell’organismo Renato Brunetta, da cui si apprende che in tutta Italia gli occupati indipendenti tra i 25 e i 44 anni che optano per il sistema ordinario, «cui sono associati i redditi più elevati, si attestano al di sotto del 15%»; ad affrontare l’argomento era stato recentemente il nuovo numero uno della Cassa dottori commercialisti Ferdinando Boccia quando, su ItaliaOggi del 18 ottobre scorso, aveva affermato che le entrate della sua categoria potrebbero aumentare, qualora il legislatore decidesse di incentivare fiscalmente le aggregazioni, spingendo i giovani a puntare (anche) sul lavoro «in tandem», invece di restare a lungo nella «zona di comfort» del regime forfettario. Nel frattempo, recita il dossier curato dal professor Paolo Feltrin, dopo l’avvento del Covid, che ha visto «sfumare» circa 75.000 professionisti, nel 2023 si rileva un’ascesa di circa 10.000 soggetti, facendo arrivare la platea totale a quota un milione e 360.000, con la componente femminile che «incide per il 35,3%»; quanto all’età, si osserva un graduale invecchiamento dei rappresentanti delle varie categorie, al punto che uno su due ha più di 48 anni. E ben uno su quattro ha superato i 57. Esaminando, poi, i bilanci degli Enti previdenziali privati (riferiti alle denunce dei redditi effettuate dagli iscritti nel 2020 e 2023, concernenti quanto prodotto negli anni solari precedenti, ndr) il documento sottolinea che «tutti i gruppi professionali registrano una variazione positiva, seppur con intensità diverse», laddove la maggior salita dei profitti concerne «geometri (+61,9%), medici e odontoiatri (+53,6%), ingegneri (+53,1%) e architetti (+52,7%)», mentre caratterizzati dalla crescita minore sono «giornalisti (+6,4%), avvocati (+11,1%), chimici e fisici (+13,8%)». Nel messaggio inviato in occasione dell’evento a Villa Lubin, il ministro del Lavoro Marina Calderone ha confermato che «a breve» sarà pubblicato il decreto attuativo sull’autoimpiego (si veda ItaliaOggi dell’8 novembre), provvedimento, ha specificato, «utile a favorire quel passaggio generazionale» di cui l’occupazione autonoma «ha bisogno». E Stella, supportato da Brunetta, ha ricordato che in Confprofessioni ferve il dibattito per arrivare al disegno di legge sulle tutele di welfare per gli autonomi, con «un approccio basato sulla trasparenza, l’inclusione, l’affidabilità e la privacy».

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