Smart working senza contributi previdenziali, crediti di imposta per società e cooperative, facilitazioni per medici e insegnanti, incentivi per ogni figlio nato.
E tra i servizi essenziali che i comuni montani dovranno garantire, a sanità e istruzione vengono aggiunti i servizi postali e quelli bancari. Il tutto con l’obiettivo di ripopolare i comuni montani (4.176 su 7.904 municipi italiani, pari al 49% del territorio nazionale) di cittadini e imprese, salvandoli dallo spopolamento e dalla desertificazione, le principali cause del dissesto idrogeologico.
E’ quanto prevede il disegno di legge per il riconoscimento e la promozione delle zone montane, fortemente voluto dal ministro per gli affari regionali Roberto Calderoli, che è stato approvato (con 77 voti favorevoli, cinque contrari e 45 astensioni) in prima lettura dall’aula del Senato. Il ddl riprende molte disposizioni già contenute nel disegno di legge presentato al Parlamento nella scorsa legislatura durante il governo di Mario Draghi, dall'allora ministro Maria Stella Gelmini e e modifica la vigente legge sui territori montani (legge n. 97/1994) vecchia di 30 anni.
“E’ un primo risultato concreto e importante nell’interesse di questi territori, dei cittadini che vi risiedono e di tutti coloro che intendono investire sulle potenzialità della montagna”, ha spiegato Calderoli. “Intendiamo contrastare lo spopolamento e la desertificazione delle attività commerciali e produttive, sostenere l’ambiente e favorire la digitalizzazione. Per questo all’interno del disegno di legge prevediamo misure volte a ridurre i divari economici e sociali e a garantire l’accesso ai servizi pubblici, a partire da istruzione e sanità, senza dimenticare l’accesso a poste e banche. Uno sguardo dedicato in particolare a giovani e famiglie, per stimolare la natalità e la residenzialità. Quello di oggi è un passo avanti importante, ora attendiamo l’avvio dell’esame alla Camera per proseguire il nostro lavoro con convinzione”.
“Intendiamo dare strumenti concreti ai territori montani per svilupparsi, senza misure assistenzialiste ma con iniziative che permettano di esprimere al meglio le potenzialità a queste zone”, ha osservato la senatrice Daisy Pirovano (Lega) relatrice del provvedimento assieme ad Alberto Balboni (Fdi). “Oggi è una giornata importante per la montagna”, ha commentato il senatore leghista Giorgio Maria Bergesio. “Il ddl andrà a colmare una lacuna del nostro ordinamento perché manca una precisa definizione di cosa è la montagna per assicurare ai territori davvero montani tutto il supporto di cui c’è bisogno”. Vediamo tutte le novità del ddl che può contare su una dotazione di oltre 200 milioni di euro del Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane.
Lavoro agile
Per ripopolare i comuni montani viene previsto che le aziende che promuovono il lavoro agile quale modalità ordinaria di esecuzione della prestazione lavorativa siano totalmente esonerate dal versamento dei contributi previdenziali per ciascun dipendente con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato (o a tempo determinato di durata non inferiore a dodici mesi) che lavori stabilmente in modalità agile in un comune montano, stabilendovi la propria abitazione principale. Lo sgravio contributivo sarà totale per i primi due esercizi e per gli esercizi successivi l'esonero sarà limitato, per il terzo ed il quarto, al 50 per cento e, per il quinto, al 20 per cento. Restano esclusi dall'ambito di applicazione dell'agevolazione i contributi dovuti all’Inail.
Crediti di imposta alle imprese
Crediti d'imposta a favore di piccole e microimprese che intraprendono una nuova attività nei comuni montani e in cui il titolare, o almeno uno degli esercenti, non abbia compiuto quarantuno anni di età alla data di entrata in vigore della legge. Tale credito è riconosciuto per il periodo d'imposta nel corso del quale la nuova attività è intrapresa e per i due periodi d'imposta successivi.
Potranno usufruire del credito d’imposta anche le società e le cooperative a condizione, in questo caso, che i titolari non abbiano compiuto i 41 anni di età nel momento dell’avvio dell’attività. Per società e cooperative sarà necessario che la compagine societaria sia composta per più del cinquanta per cento da persone fisiche under 41 o che il capitale sociale sia detenuto per più del cinquanta per cento da soggetti under 41.
Contributi a medici, insegnanti, imprenditori agricoli
Contributi ad ampio raggio per i medici che andranno a lavorare nei comuni montani e prenderanno in affitto una casa. Potranno beneficiare del credito di imposta (in misura pari al minor importo tra il 60 per cento del canone annuo di locazione dell'immobile e l'ammontare di euro 2.500) non solo i medici di base e coloro che prestano servizio in strutture sanitarie, socio sanitarie e socio-assistenziali di montagna, ma anche i pediatri di libera scelta, gli specialisti ambulatoriali interni e persino i veterinari.
Inoltre, nella valutazione dei titoli di carriera per la partecipazione dei concorsi in sanità, all'attività prestata nei comuni montani sarà attribuito, per ciascun anno di attività, un punteggio doppio. Gli stessi benefici (punteggio aggiuntivo ai fini delle graduatorie provinciali di supplenza e crediti di imposta per mutui e affitti) saranno concessi agli insegnanti che prestano servizio in scuole di montagna. Per gli imprenditori agricoli e forestali che esercitano la propria attività nei comuni montani è concesso un contributo, sotto forma di credito d'imposta, in misura pari al 10 per cento del valore degli investimenti effettuati dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026, nel limite complessivo di spesa di 4 milioni di euro per ciascun anno.
Incentivi per i figli
Per le famiglie sono in arrivo incentivi per ogni figlio (nato o adottivo) iscritto all’anagrafe dei comuni montani. L’una tantum, finalizzata a contrastare lo spopolamento negli enti con meno di 5.000 abitanti, partirà dal 2025 e sarà inizialmente finanziata con un fondo di 5 milioni di euro annui. L’importo del bonus sarà determinato con decreto del Ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità di concerto con Mef e Affari regionali. Nel valore del contributo una tantum non rileveranno le erogazioni relative all'assegno unico e universale.
Delega
Tra le novità degli emendamenti approvati in commissione (86 di cui 30 delle opposizioni ) si segnala la previsione di una delega al governo (entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge) per riordinare le agevolazioni fiscali previste in favore dei comuni montani. Lo strumento attuativo sarà un decreto legislativo da emanarsi su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie, di concerto con Mef, Agricoltura, Mimit e ministero per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa.
Tribunali
Per assicurare la copertura delle piante organiche dei tribunali nelle zone montane disagiate con una carenza di organico pari ad almeno il trenta per cento, il Ministero della giustizia dovrà provvedere anche attraverso procedure di mobilità volontaria tra personale dipendente. Non sarà richiesto il nulla osta dell'amministrazione di provenienza.
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