Bonduelle punta sui piatti pronti
Bonduelle punta sui piatti pronti
Pastallegre e Insalatone, lanciate a maggio, hanno rispettivamente il 5,5% e il 6,1% di quota di mercato. A novembre il nuovo packaging e la nuova visual identity

di di Elena Galli 11/09/2024 02:00

Persone al centro e verticalità sui vegetali.

Il futuro di Bonduelle Italia non sarà così diverso dal presente «dell’unica azienda verticale nel vegetale», ha spiegato ieri, nello stabilimento del gruppo a San Paolo d’Argon (Bergamo), l’amministratore delegato Federico Odella.

Nell’immediato, intanto, ci sono, dal prossimo novembre, il nuovo packaging, più sostenibile, e la nuova visual identity, che, presentati lo scorso maggio, saranno introdotti per tutti i prodotti del marchio, «a partire dalle insalate in busta».

E poi c’è l’obiettivo di «consolidarsi e crescere nei ready meal, i piatti pronti», un segmento che ha visto il debutto di Bonduelle lo scorso maggio, con una mossa strategica che punta a facilitare ulteriormente «la transizione verso un mondo vegetale». Anche grazie a «un percorso all’interno del punto vendita, dove i nostri prodotti», ha precisato Laura Bettazzoli, direttrice marketing di Bonduelle Italia, «sono presenti fin dall’ingresso, nel banco dei freschissimi, ma anche sugli scaffali dei piatti pronti, sui ripiani delle conserve (mais, piselli, carote) e nel reparto surgelati», con «prodotti ad alto contenuto di servizio».

In Italia il marchio ha una penetrazione superiore al 55%

Leader di mercato in Italia nelle insalate in busta e nel mais in scatola, Bonduelle, ha continuato Odella, ha una «penetrazione superiore al 55%» che, tradotto, significa che «più di una famiglia su due ha un prodotto Bonduelle in casa», dal frigorifero alla dispensa. E i nuovi arrivi, le Pastallegre e le Insalatone Benessere, lanciati a maggio, hanno già raggiunto, rispettivamente il 5,5% e il 6,1% di quota di mercato, ha sottolineato Odella.

Anche per merito delle campagne di comunicazione, «on air per 20-25 settimane all’anno», con il «periodo clou tra aprile e settembre», che hanno l’obiettivo di «far conoscere a target flexitariani (coloro, cioè, che seguono un modello di alimentazione di tipo vegetariano, senza rinunciare ad alimentarsi sporadicamente di proteine animali, ndr) la varietà e la possibilità di fare un percorso vegetale», ha precisato Bettazzoli.

Un percorso che, per Bonduelle Italia, parte da aziende agricole come La Vallere, 33 ettari coperti a Cividate al Piano (Bg). Un’azienda, parte di Op Oasi, l’associazione di produttori fornitore principale di Bonduelle Italia per la IV gamma (insalate in busta), e altamente innovativa, che ha accettato la sfida dell’agricoltura rigenerativa.

Lo stabilimento di San Paolo d’Argon: 22 mila mq di superficie e 11 linee di lavorazione

Le insalate biologiche di La Vallere, dopo essere state raccolte da macchine elettriche all’avanguardia e dopo essere passate nel vacuum a 4 gradi centigradi per il pre-raffreddamento, percorrono 25 chilometri in camion refrigerati per arrivare allo stabilimento di San Paolo d’Argon, «il più grande del gruppo a livello di dimensioni nell’ambito del fresco», con 22 mila mq di superficie, 11 linee di lavorazione, 25 linee di confezionamento e 190 persone che vi lavorano, ha ricordato Stefania Grazianetti, direttore qualità Bonduelle. Dall’impianto bergamasco escono 135 milioni di buste e confezioni all’anno. Alcune referenze, ha concluso Odella, «in sole 24 ore arrivano dal campo allo scaffale del supermercato».

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