Warner Bros. Discovery ingrana con lo streaming
Warner Bros. Discovery ingrana con lo streaming
Nell’ultimo trimestre Max aggiunge un record di 7,2 milioni di abbonati a Max a livello internazionale che così si avvicina a Disney+. Il ceo Zaslav su Trump: impatto positivo su questo settore, c’è bisogno di un consolidamento

di di Andrea Secchi  07/11/2024 17:49

Max, il servizio streaming di Warner Bros. Discovery, sta crescendo a ritmi importanti: nell'ultimo trimestre ha aggiunto 7,2 milioni di nuovi abbonati a livello internazionale. Si tratta del numero più alto dal suo lancio, raggiunto anche grazie all'ingresso in nuovi mercati nella prima parte dell'anno, fra cui quello spagnolo e francese.

Il risultato è significativo perché ormai Max ha lanciato la rincorsa a Disney+. Al 30 settembre ha infatti raggiunto i 110,5 milioni di abbonati e se continua di questo passo il servizio del gigante dell'intrattenimento è a portata di mano: nel secondo trimestre Disney aveva dichiarato 118,3 milioni di abbonati, i numeri aggiornati si avranno con la trimestrale che sarà diffusa la prossima settimana, ma i livelli sono simili.

In generale al risultato non sono estranee le Olimpiadi di Parigi, di cui WBD aveva i diritti, che comunque hanno beneficiato diverse divisioni del gruppo Usa: i Giochi 2024 hanno generato oltre 215 milioni di visualizzazioni totali sulle diverse piattaforme proprietarie, un aumento del 23% rispetto ai giochi di Tokyo 2020.

In futuro anche in Uk e Italia

Importante notare che a Max mancano ancora diversi mercati. Da subito entrerà in alcuni Paesi asiatici, ma soprattutto fra un po’ più di un anno sarà la volta, fra gli altri, di Regno Unito e Italia, territori in cui i contenuti Hbo sono in licenza a Sky sino alla fine del prossimo anno (il servizio riunisce sia i prodotti Discovery-Eurosport che quelli della rete Usa da cui è nato come Hbo Max). Ovviamente, in testa al settore per numero di abbonati resta Netflix, che nell'ultimo trimestre ne ha aggiunti 5,1 milioni per un totale di 282,7 milioni. Capitolo a parte quello di Prime Video, che essendo legato anche all'abbonamento Prime di Amazon ha una contabilità del tutto particolare.

Nella trimestrale di WBD tutto questo si nota: la divisione streaming è cresciuta del 9% a 2,63 miliardi di dollari, frutto dell'aumento di abbonati, ma anche della spesa media di questi ultimi, e dell'incremento nella raccolta pubblicitaria.

Nel dopo Barbie male i ricavi dal cinema

A crescere, seppure in maniera contenuta, sono stati anche i ricavi dei network tv (+3% a 5,01 miliardi), un segmento comunque destinato a ridimensionarsi. Ma quella che è andata male è stata la divisione degli Studios: -17%, 2,68 miliardi di dollari di entrate. Ciò dipende dal box office che quest'anno è stato molto meno generoso dello scorso: -40% di incassi perché film come Beetlejuice Beetlejuice o Twisters non sono stati per niente all'altezza del successo di Barbie del 2023.

Nel complesso, quindi, i ricavi totali di gruppo sono diminuiti del 3% su base annua nei tre mesi fino al 30 settembre a 9,62 miliardi di dollari, mentre a sorpresa WBD è tornata in utile per 135 milioni di dollari, rispetto ai 417 milioni di rosso dello stesso periodo dell'anno precedente.

«Mentre continuiamo a fronteggiare straordinari sconvolgimenti nel nostro ambiente», ha affermato in una nota il ceo David Zaslav, «la strategia che abbiamo intrapreso per preparare Warner Bros. Discovery al successo futuro sta mostrando risultati importanti».

Il nuovo presidente Usa

Durante la conference call con gli analisti, Zaslav è entrato anche nel merito dell’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti: «Abbiamo una nuova amministrazione in arrivo», ha detto. «È troppo presto per dirlo, ma potrebbe offrire un ritmo di cambiamento e un'opportunità di consolidamento che potrebbe essere molto diversa, che fornirebbe un impatto positivo e accelerato reale su questo settore, di cui c'è bisogno. Queste sono grandi aziende. Se il miglior contenuto deve vincere, c'è bisogno di un consolidamento per far sì che queste aziende siano più forti e abbiano una migliore esperienza per i consumatori».