Violenza contro le donne, reati in aumento. Mattarella: niente alibi. Salvini: colpa dei migranti clandestini
Violenza contro le donne, reati in aumento. Mattarella: niente alibi. Salvini: colpa dei migranti clandestini
Nel primo semestre di quest'anno 755 casi di revenge porn. Gli atti persecutori sono cresciuti del 6%, i maltrattamenti contro familiari e conviventi del 15% e le violenze sessuali dell'8%. In particolare, da gennaio a giugno di quest'anno i reati di 'stalking' sono stati 9.914

25/11/2024 07:56

Nella Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne parlano i numeri. E fanno venire i brividi. Sono 98 le vittime di femminicidio nel 2024, 51 dal marito, fidanzato o dall'ex, quasi 3mila le violenze sessuali nel corso del primo semestre dell'anno, 33mila chiamate al numero anti violenza 1522. Lo dice il ministero dell’Interno.

Secondo il rapporto dell'Ufficio di Vienna delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC) e l'organizzazione newyorkese UN Women almeno 85.000 donne e ragazze sono state uccise intenzionalmente in tutto il mondo nel 2023: 140 ogni giorno o una ogni 10 minuti. Il 60% di loro sono vittime "del coniuge o di altri membri della famiglia".

In Italia i reati con vittime donne in Italia sono "in costante aumento" rispetto agli anni passati. È quanto emerge dal documento di analisi "Il Punto - Il pregiudizio e la violenza contro le donne", realizzato dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale polizia criminale, ufficio interforze del Dipartimento della pubblica sicurezza, e diffuso in coincidenza della "Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne".

I reati spia

Un primo, significativo indicatore, è quello rappresentato dai cosiddetti 'reati spia': nei primi sei mesi del 2024, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, gli atti persecutori sono cresciuti del 6%, i maltrattamenti contro familiari e conviventi del 15% e le violenze sessuali dell'8%. In particolare, da gennaio a giugno di quest'anno i reati di 'stalking' sono stati 9.914 a fronte dei 9.359 dell'analogo intervallo temporale del 2023: tre vittime su 4 (il 74%) sono donne, il 95% maggiorenni. I maltrattamenti contro familiari e conviventi passano dagli 11.808 casi del primo semestre 2023 ai 13.541 di quest'anno, mentre l'incidenza delle vittime di genere femminile resta costante (81%) in entrambi i periodi. Trend in crescita, come detto, anche per le violenze sessuali: erano state 2.991 nei primi sei mesi del 2023, sono 3.229 nei primi sei mesi del 2024: le vittime donne - il 91% - raggiungono l'incidenza più elevata nell'ambito dei 'reati spia', e nel 28% degli episodi registrati quest'anno sono minorenni. Nel complesso, la larga parte delle donne vittime dei 'reati spia' hanno tra 31 e 44 anni (34% quest'anno) e tra 18 e 30 anni (21%). La percentuale di vittime minorenni è del 9%.

Gli autori

Quanto agli autori, in entrambi i periodi di riferimento la maggior parte dei responsabili ha un’età compresa tra 31 e 44 anni, cui seguono quelli della fascia anagrafica più elevata, tra i 45 e i 54 anni, e quelli tra i 18 e 30 anni; in entrambi i semestri del biennio esaminato gli autori minorenni si attestano al 2%. Con riferimento alla nazionalità, gli stranieri risultano autori del 18% del totale dei reati di stalking e del 29% dei maltrattamenti contro familiari e conviventi; nel caso delle violenze sessuali l''incidenza degli autori stranieri si attesta al 44%.

Codice rosso, reati in aumento

L'incremento interessa anche i reati introdotti dal cosiddetto 'Codice rosso': sempre nei primi sei mesi di quest'anno, i casi di costrizione o induzione al matrimonio aumentano del 67% (pochi in termini assoluti, da 9 a 15, ma il 91% riguarda donne, il 60% delle quali minorenni) mentre gli episodi di deformazione dell'aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso scendono da 44 a 43 (-2%), con una percentuale di vittime donne che però si impenna dal 13 al 26%. Sensibile (+22%) la crescita dei reati di diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti (cosiddetto 'revenge porn'): dai 620 casi del primo semestre 2023 si passa ai 755 del primo semestre di quest'anno, con una forte preponderanza delle vittime donne che raggiungono il 68%. Le violazioni dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa, infine, da gennaio a giugno 2024 aumentano del 38%, passando dai 1.170 del primo semestre dell'anno scorso a 1.610: l'incidenza delle vittime di genere femminile mostra, in entrambi i periodi in esame, valori superiori all'80%.

Carabinieri: 7.928 arresti in dieci mesi

delitti perseguiti dai Carabinieri con riferimento al cosiddetto 'Codice rosso' sono passati dai 54.062 del 2022 ai 55.374 dell'anno scorso, confermando la prevalente percentuale di quelli denunciati presso le Stazioni dell'Arma. Nei primi dieci mesi di quest'anno i Carabinieri hanno perseguito 46.317 reati sempre nell'ambito del Codice rosso Anche sul piano investigativo - repressivo, l’attività di contrasto condotta dall'Arma è risultata particolarmente significativa. Lo scorso anno - per quanto attiene al Codice rosso - sono state arrestate 7.644 persone rispetto alle 7.111 dell'anno precedente. Nei primi dieci mesi del 2024 gli arresti sono stati 7.928.

Omicidio di Giulia, oggi la richiesta di condanna per Turetta

Nel giorno in cui si discute in tutto il mondo su come fermare la violenza sulle donne, arriva a un passaggio giudiziario importante uno dei casi che ha fatto più "rumore" negli ultimi anni. Nel processo a Filippo Turetta, reo confesso di avere ucciso Giulia Cecchettin un anno fa, il pubblico ministero Andrea Petroni ha chiesto la condanna all'ergastolo con il riconoscimento anche delle aggravanti della crudeltà e delle premeditazione.

Mattarella: nessuna scusa, azioni concrete

"La violenza contro le donne presenta numeri allarmanti. È un comportamento che non trova giustificazioni, radicato in disuguaglianze, stereotipi di genere e culture che tollerano o minimizzano gli abusi, che si verificano spesso anche in ambito familiare". Lo dice il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. "Quanto fatto finora non è sufficiente a salvaguardare le donne, anche giovanissime, che continuano a vedere i loro diritti violati. E' un'emergenza che continua. Si tratta di madri, sorelle, figlie, persone con sogni e progetti che vedono violato il diritto di poter vivere una vita libera e dignitosa, donne che lottano per la propria indipendenza, per poter scegliere il proprio destino", avverte. "'Nessuna scusa' è il tema proposto dalle Nazioni Unite per celebrare la giornata odierna - rileva Mattarella -è addirittura superfluo sottolineare che, quindi, non ci sono scuse accettabili a giustificazione della violenza di genere. Occorrono azioni concrete". È fondamentale continuare a lavorare per eradicare i pregiudizi e gli atteggiamenti discriminatori che rendono ancora oggi le donne più deboli nella società, nel lavoro e nella famiglia. Le istituzioni, le forze della società civile devono sostenere le donne nella denuncia di qualsiasi forma di sopruso, offrendo protezione e adeguato supporto. E' un valore per l'intera società far sì che siano pienamente garantiti i diritti umani dell'universo femminile", sottolinea ancora.

Salvini: crescente incidenza degli aggressori stranieri

"Difendere le ragazze significa però anche riconoscere l'inevitabile e crescente incidenza degli aggressori stranieri, un dato preoccupante che non sminuisce in alcun modo i casi italiani ma evidenzia le pericolose conseguenze di un'immigrazione incontrollata, spesso proveniente da Paesi che non condividono i principi e i valori occidentali. È dovere morale di tutti noi preservarli e difenderli a tutti i costi, per la sicurezza delle donne di oggi e di domani". È un passaggio del post social dedicato alla Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne del vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini.

Meloni, piaga sociale, tuteliamo le vittime

"Oggi è la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Una giornata che ci porta a ricordare la cronaca dei nostri giorni con ancora tanti, troppi casi di violenza e femminicidi. Una piaga sociale e culturale che non ci consente di voltare lo sguardo dall'altra parte, ma che ci spinge a riflettere e ad agire con ogni azione possibile volta a tutelare le vittime dall'abominio della violenza". Lo scrive su X il presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni.

Mi illumino d'arancione con l'Onu

In occasione della Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, la Presidenza del Consiglio dei ministri e la Camera dei Deputati aderiscono alla campagna internazionale di sensibilizzazione dell'Onu 'Orange the World', illuminando le facciate principali di Palazzo Chigi e di Montecitporio di colore arancione. Si colora di arancione anche la Galleria Vittorio Emanuele di Milano nell'ambito delle iniziative promosse dal Soroptimist Club Milano alla Scala, che sostiene la campagna internazionale “Orange the World in 16 days – 2023” promossa dall’ONU e da UN Women. Iniziativa patrovinata dal Comune meneghino con il contributo dei Carabinieri e dei commercianti del centro. 

Confcooperative, 1 mln di euro per i centri antiviolenza

Cinquecentomila euro, con la possibilità di arrivare fino a 1 milione di euro per potenziare i centri anti violenza cooperativi. Rompi il silenzio è il bando promosso da Fondosviluppo Confcooperative in occasione della giornata di contrasto alla violenza contro le donne. Fondosviluppo, il fondo mutualistico per la promozione e lo sviluppo della cooperazione, lancia il bando per sostenere le realtà cooperative aderenti, che, su tutto il territorio nazionale sono impegnate in prima linea con servizi di accoglienza, protezione, tutela e accompagnamento delle vittime di abusi. Alle cooperative che avvieranno i percorsi di potenziamento verrà riconosciuto un contributo a fondo perduto per un importo massimo di 20mila euro.  Le richieste potranno essere presentate dal 1 dicembre 2024 al 31 ottobre 2025. Il bando è rivolto alle cooperative o enti cooperativi aderenti a Confcooperative che gestiscono centri antiviolenza e case per donne maltrattate che abbiano esperienza nella gestione dei servizi di almeno 5 anni.