Moody's non cambia il rating dell'Italia
Moody's non cambia il rating dell'Italia
Prevista una crescita del Pil "moderata" sotto l'1% quest'anno e nel 2025. Nessuna indicazione su possibili revisioni in futuro. Il debito nel 2024 sale al 139,7% del Pil, nel 2027 superera' il 143%

di redazione 23/11/2024 07:00

Moody's ha completato la revisione periodica dei rating dell'Italia e degli altri rating associati al Paese. A valle della revisione, Moody's non annuncia un'azione di rating. 

Crescita del Pil "rimarrà moderata"

L'agenzia di rating prevede che quest'anno la crescita del Pil dell'Italia "rimarrà moderata", al di sotto dell'1%, a causa della debolezza della domanda interna e delle esportazioni, dovuta alla decelerazione dell'economia tedesca. Moody's prevede che l'aumento dei consumi privati e l'anticipazione dell'accelerazione della spesa del Pnrr sosterranno una modesta accelerazione della crescita, che viene stimata in un +0,9% nel 2025 e un +1% nel 2026.  Per Moody's, che ha un rating sull'Italia 'Baa3' con outlook stabile, le prospettive stabili per il Paese "riflettono considerazioni interconnesse sulla
forza economica e sulla dinamica del debito del Paese". 

Il settore delle costruzioni - spiega l'agenzia di rating - ha  mostrato una certa resistenza nel 2024, con un calo degli investimenti residenziali dovuto alla graduale eliminazione del regime di credito fiscale Superbonus, parzialmente compensato dagli investimenti non residenziali legati al Pnrr. 

Il debito nel 2024 sale al 139,7% del Pil

Moody's prevede che il deficit fiscale scenderà al 4,6% del Pil nel 2024, dal 7,2% del 2023, per poi ridursi ulteriormente al 3,5% nel 2025 e al 3% nel 2026. "Sebbene sia positiva, tale riduzione del deficit non sarà sufficiente a determinare un calo del rapporto debito pubblico/Pil a causa degli effetti persistenti del credito d'imposta Superbonus", spiega ancora l'agenzia internazionale di rating secondo la quale il debito aumentera' al 139,7% nel 2024, dal 134,8% nel 2023, e continuera' ad aumentare fino al 2027, superando il 143%, "poiche' le attivita' fiscali differite create dal Superbonus continueranno a essere utilizzate nei prossimi anni". "I costi medi del debito stanno aumentando solo gradualmente, e prevediamo che i pagamenti degli interessi saliranno all'8% delle entrate nel 2024 e all'8,2% nel 2025, in leggero aumento rispetto al 7,9% del 2023", conclude Moody's.

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