Venerdì 8 novembre sciopero di 24 ore si prospetta una giornata caotica per il trasporto pubblico a causa dello sciopero, senza fascia di garanzia assicurata, proclamato dalle organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Autoferro nazionali. Una possibilità che spinge la Commissione garanzia nazionale sciopero (Cgsse) a intervenire.
"Con riferimento alle notizie che vengono diffuse in questi giorni dai mezzi di informazione, in merito allo sciopero nazionale di 24 ore nel Trasporto Pubblico Locale proclamato per il giorno 8 novembre 2024 dalle Organizzazioni sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Autoferro nazionali, che sembrano prefigurare una completa assenza di detti servizi, la Commissione di garanzia sugli scioperi intende ricordare che - pure in assenza delle cosiddette fasce di garanzia, essendo questo uno sciopero consentito una sola volta per il rinnovo del Ccnl ai soli sindacati firmatari, per permettere loro di poter organizzare una manifestazione a sostegno - dovranno essere garantiti agli utenti servizi minimi sulla base della normativa in vigore". È quanto dichiara in una nota la Commissione garanzia nazionale sciopero (Cgsse).
Spiega il Garante: "In particolare, nelle fasce orarie che saranno decise a livello locale, saranno assicurati servizi di trasporto urbano ed extraurbano mediante l'utilizzazione del 30% del personale viaggiante, dovranno essere garantiti preminentemente i collegamenti con gli aeroporti, le stazioni ferroviarie e marittime, dovrà essere mantenuto in servizio tutto il personale adibito ai servizi specializzati di particolare rilevanza sociale, quale il trasporto per i disabili e il trasporto con scuolabus degli allievi delle scuole materne ed elementari". E conclude: "Di ciò è fatto obbligo alle aziende di dare puntuale, tempestiva e precisa comunicazione agli utenti".
I sindacati: modalità di sciopero prevista dalla legge 146
"La modalità di sciopero è prevista dalla legge 146 una volta sola nell'ambito della vertenza di rinnovo di un contratto nazionale”, sottolinearono i sindacati al momento dell’annuncio dello sciopero, aggeiungendo che “è molto particolare perché, a differenza delle volte passate, non prevede la garanzia del servizio nelle fasce orarie che tutelano la mobilità dei viaggiatori ma prevede i servizi assolutamente indispensabili per la generalità degli utenti nonché la garanzia di quelli specializzati di particolare rilevanza sociale quali trasporto dei disabili e scuola bus per materne e elementari". "Non si tratta di uno sciopero che chiede soltanto il rinnovo del ccnl, scaduto dal 31 dicembre 2023, ma vuole provare ad aprire nel Paese una riflessione su un sistema di mobilità collettiva che, senza una riforma di sistema, rischia gradualmente di sparire, ormai non più solo nelle zone a bassa domanda, ma anche nei medi centri urbani e nelle grandi città. Assenza di risorse adeguate, 1,5 mld di tagli negli ultimi 10 anni e mancanza di politiche di programmazione producono un modello di mobilità sempre più incapace di intercettare le necessità della cittadinanza", spiegano i sindacati, sottolineando che "la carenza ormai strutturale di personale operativo, che si traduce in tagli del servizio, comporta il peggioramento delle condizioni lavorative ed un aumento esponenziale degli episodi di aggressione al personale".