Portogallo paradiso fiscale per i giovani, zero tasse per il primo anno
Portogallo paradiso fiscale per i giovani, zero tasse per il primo anno
Il Parlamento portoghese ha approvato, in prima lettura, la norma che prevede per le persone sotto i 35 anni un’esenzione fiscale del 100%. Misura che strizza anche l’occhio ai giovani stranieri.

di Giorgia Pacione Di Bello 01/11/2024 13:37

I giovani in Portogallo pagheranno meno tasse. Il Parlamento di Lisbona ha approvato, in prima lettura, la legge di bilancio 2025 che prevede per le persone sotto i 35 anni che guadagnano fino a 28.000 euro l’anno un’esenzione fiscale del 100% per il primo anno. Le agevolazioni per i giovani, anche stranieri, dureranno 10 anni.

E dunque:

  • Per il primo anno l’esenzione sarà del 100%;
  • dal secondo al quarto anno, l’esenzione passerà dal 100 al 75%;
  • dal quinto al settimo scenderà al 50%;
  • e dall’ottavo al decimo al 25%.

Questa misura è stata introdotta per cercare di affrontare quelli che il governo ritiene essere i due principali fattori che spingono i giovani ad abbandonare il proprio paese: tasse alte e salari bassi. Il salario minimo mensile è di 870 euro e lo stipendio medio mensile di 1.600 euro, risulta essere uno dei più bassi in Europa. Di conseguenza, molti giovani scelgono di andarsene. Secondo i dati dell’Osservatorio sull’immigrazione del Paese, il 30% dei portoghesi tra i 15 e i 39 anni (850.000 persone) ha deciso di lasciare la propria casa per trasferirsi all’estero. La mossa di tagliare le tasse ha dunque l’obiettivo di trattenere i cervelli. Le stime collocano il numero totale di residenti, che beneficeranno del piano, tra i 350.000 e i 400.000.

Dopo i pensionati arriva l’attira giovani

Non è la prima volta che il Portogallo introduce misure fiscali per cercare di attrarre più stranieri possibili sul suo territorio. D’altra parte, sono sempre fonte di investimenti e dunque di tasse e maggiori entrate per il Paese. Il primo passo l’ha fatto nel 2009, quando ha messo in campo il regime di tassazione speciale per cercare di attirare pensionati e professionisti, tipicamente nomadi digitali, promettendo loro un’imposta fiscale ghiotta. Nel 2024 il governo ha però detto basta, visto che gli stranieri, tipicamente benestanti, che arrivavano nel Paese per pagare meno tasse, hanno contribuito a far aumentare i prezzi delle case nelle grandi città. E questo è andato a discapito soprattutto dei più giovani. La nuova norma, per detassare gli under 35, subentra dunque a quella precedente e strizza l’occhio anche ai giovani nomadi digitali stranieri che vogliono trasferirsi nel Paese. Con la stabilizzazione, soprattutto all’estero dello smart working, molti giovani professionisti spesso scelgono di lavorare fuori dal proprio paese per periodi di tempo più o meno lunghi. Ed è qui che ancora una volta il Portogallo è pronto ad intercettare questo flusso.

Quanto costerà il taglio delle tasse?

Il primo ministro del Portogallo, Luís Filipe Montenegro Cardoso de Morais Esteves, ha più volte dichiarato che avrebbe «dato ai giovani il futuro che meritano». «Abbiamo bisogno che i giovani portoghesi si impadroniscano delle loro competenze e le mettano a frutto lavorando su progetti per il paese».

La misura costerà circa 650 milioni di euro. Una cifra elevata ma che per il ministro della gioventù Margarida Balseiro Lopes è ben spesa: «il costo per il paese di avere la generazione più qualificata di sempre, in fuga, in partenza ed emigrante, è incomparabilmente superiore al costo finanziario della misura».

Un’approvazione non semplice

L’approvazione del 31 ottobre della legge di Bilancio 2025 non era scontata, visto che al momento c’è un governo di minoranza di centro-destra, che ha dovuto aprire negoziati politici con le altre forze di governo per far passare il piano di bilancio, ma soprattutto la norma per i giovani. Sulla questione fiscale il governo ha dovuto cooperare con i socialisti in Parlamento. Nella proposta iniziale si parlava infatti dell’introduzione di una flat tax al 15%, per poi invece passare a un’esenzione fiscale che scema con il passare degli anni. L’attuale modello è infatti visto in Portogallo come un compromesso tra il governo di centro-destra e i socialisti. La prova del nove sarà il 29 novembre, dopodiché i giovani portoghesi potranno tirare un sospiro di sollievo.

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