Negli Stati Uniti a ottobre rallenta l’aumento del tasso di occupazione, con una crescita totale di 12 mila unità. Il tasso di disoccupazione rimane invariato al 4,1%.
Lo riporta il Dipartimento del Lavoro Usa, a quattro giorni dalle elezioni presidenziali.
Il dato di ottobre risente però anche degli scioperi, in particolare di quello al colosso aerospaziale Boeing, e dei due uragani, Helene e Milton, che si sono abbattuti sul paese.
L’andamento
Il tasso di occupazione a ottobre è stato più basso rispetto a quello previsto dagli economisti, facendo segnare l’incremento minore dal dicembre del 2020.
L'occupazione ha continuato a crescere nel settore sanitario e in quello governativo. I servizi di assistenza temporanea hanno invece perso posti di lavoro e l'occupazione è diminuita anche nel settore manifatturiero a causa di scioperi, facendo segnare un meno 46 mila posti.
Il dato generale rimane sostanzialmente invariato (+12.000), dopo un aumento medio mensile di 194.000 unità nei 12 mesi precedenti. Così come il tasso di disoccupazione, invariato al 4,1% e il numero di disoccupati, stabile a 7 milioni. I numeri sono leggermente peggiori rispetto a un anno fa, quando il tasso di disoccupazione era del 3,8% e il numero di disoccupati era di 6,4 milioni.
Invariato anche il tasso allargato alla sottoccupazione, che comprende scoraggiati e forzati del part-time, pari al 7,7%.
Infine, nell’ultimo mese la retribuzione oraria media è aumentata di 13 centesimi, pari allo 0,4% (negli ultimi 12 mesi l’aumento è del 4%), attestandosi a 35,46 dollari, probabilmente a causa della diminuzione dei posti di lavoro a basso stipendio dovuta agli uragani che hanno colpito soprattutto i settori alberghieri e dell’intrattenimento.
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