Una manovra 2025 che si inserisce in un contesto economico globale fragile e incerto, soprattutto a causa delle tensioni geopolitiche e delle guerre in atto con inevitabili impatti anche sul commercio internazionale. Aspetto quest’ultimo su cui, soprattutto l’Italia, dovrà prestare attenzione nel caso in cui vincesse Donald Trump e si applicassero i dazi verso l’estero. Attenzione perché l’Italia esporta molto verso gli Usa, subito dopo la Germania, paese non poco problematico soprattutto negli ultimi anni, sul lato economico. Questa sua debolezza si sta ripercuotendo sull’Ue, ma anche sull’Italia e la sua economia di esportazione.
È dunque in questo contesto che si sta muovendo la legge di bilancio italiana. Da sottolineare poi che la crescita non può neanche più avvantaggiarsi dell’onda lunga di rimbalzo del post Covid che ha fortemente spinto la crescita nel 2021- 2023.
Secondo l’Ufficio parlamentare di bilancio, le previsioni macroeconomiche presenti nel documento programmatico di bilancio sono accettabili, ma «esposte a diversi rischi al ribasso». Secondo il governo, la crescita del Pil si rafforzerà l’anno prossimo all’1,2%, mentre rallenta all’1,1% nel 2026 e allo 0,8% nel 2027. Secondo Bankitalia se non ci sarà una significativa accelerazione dell’attività economica nella parte finale del 2024, la crescita stimata per il biennio 2024-2025 sarà «più difficile da conseguire».
Stando al testo, la manovra ha un effetto espansivo di 0,3 punti percentuali di Pil sul 2025, nessun effetto per il 2026 e un «impatto appena positivo nel 2027». Particolarmente sfidante l’obiettivo per il 2025, visto che si poggia sull’ipotesi che si dovrebbe rafforzare la domanda estera, grazie al rafforzamento del commercio mondiale. Punto, quest’ultimo, esposto a diverse criticità. Ultima l’elezione di Trump e i dazi che penalizzeremo molto l’Italia, visto che è il secondo paese verso cui esportiamo molto. Secondo l’Ufficio parlamentare di bilancio, sarà inoltre cruciale l’attuazione delle riforme e dei progetti legati al Pnrr.
Altra sfida il 2027. Quando si esauriranno i fondi del Pnrr e con il trend demografico sfavorevole, la crescita del Pil potrà «rimanere positiva solo se ci sarà un aumento strutturale della produttività», precisa l’ufficio parlamentare di bilancio.
Entrando nel dettaglio, i principali interventi espansivi nella legge di Bilancio, secondo Bankitalia sono:
Questi interventi cubano circa la metà del totale delle risorse impiegate.
Bankitalia stima che le coperture più rilevanti arrivano da:
Secondo l’Ufficio parlamentare di bilancio, la manovra si colloca nel «percorso ambizioso di consolidamento della finanza pubblica nel medio termine delineato nel Piano strutturale di Bilancio e introduce diversi elementi di programmazione strategica». L’aspetto negativo è che però si tratta di una manovra che solo in parte è inserita in una visione complessiva di politica economica. Il motivo? Secondo Upb perché «numerosi interventi non seguono un disegno organico di riforma e non appaiono sostenere adeguatamente le potenzialità di crescita in linea con le riforma e gli investimenti su cui è basata la richiesta di allungamento del periodo di aggiustamento di bilancio a sette anni».
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