Il neo eletto presidente dell'Anci, Gaetano Manfredi, in apertura dell’Associazione dei comuni iniziata oggi a Torino chiede al Premier, Giorgia Meloni, di considerare i comuni degli interlocutori validi, in grado di presentare al governo proposte serie e unitarie: "Costruiremo rapidamente un’agenda dei comuni da sottoporre al governo”. Parole che si pongono in continuità col suo predecessore Antonio Decaro, ex sindaco di Bari.
Una staffetta, alla guida di via dei Prefetti, tra due grandi città del Sud, per rimarcare la necessità di una presidenza inclusiva che punti a non lasciare nessuno indietro. Ma con una spinta riformatrice in più. “Perché i comuni devono avere il coraggio di proporre riforme che riguardano le loro azioni e i cittadini che rappresentano”.
Le richieste al governo Meloni
Manfredi anticipa le richieste che gli enti sottoporranno al governo. Rimettere al centro della politica italiana i bisogni dei comuni, rafforzarne l’autonomia e i poteri, affrontare i problemi della scarsità di alloggi popolari e della sicurezza urbana e offrire risposte e servizi ai cittadini (trasporti, servizi sociali, scuole).
In una parola: rilanciare il protagonismo dei sindaci per rilanciare il Paese. Ma soprattutto ridurre i tanti divari presenti in Italia (non solo tra Nord e Sud, ma anche tra piccoli e grandi centri, tra aree interne e aree costiere). E utilizzare il modello organizzativo del Pnrr anche per altri fondi destinati agli enti locali come i fondi di coesione.
Manfredi commenta il rapporto di ItaliaOggi sulla qualità della vita
Dal rapporto sulla Qualità della vita di ItaliaOggi, il capoluogo campano esce piuttosto malmesso, con un 95esimo posto su 107 province che tuttavia registra un lieve miglioramento rispetto al 2023 (l’anno scorso Napoli era 99esima). Ed è proprio dal rapporto di ItaliaOggi che Manfredi parte per anticipare alcune delle sue linee programmatiche.
“I comuni sono uno strumento fondamentale per migliorare la qualità della vita e per questo vanno rafforzati dal punto di vista della loro capacità amministrativa”, spiega Manfredi. “Spesso i municipi hanno difficoltà per mancanza di personale, ma vanno anche ridotti i divari infrastrutturali che sono alla base della differenza di qualità della vita tra Nord e Sud”.
Da questo punto di vista il Pnrr può rappresentare un’occasione storica soprattutto per il Meridione (a cui è destinato il 40% delle risorse): “I dati che abbiamo ci dicono che i comuni sono le amministrazioni più avanti nell’attuazione del Recovery plan sia in termini di spesa che di apertura dei cantieri”, osserva il sindaco di Napoli. “Io credo che il modello organizzativo utilizzato per il Pnrr possa essere utilizzato anche per altri fondi come quelli di coesione”.
Manfredi ha poi puntato l’attenzione sulla finanza locale “che ha grandi squilibri nel Paese” e che necessita di un intervento anche perché “la capacità fiscale dei comuni è ormai arrivata al limite e gli enti non possono più aumentare nulla”. La sede per riformare la finanza locale dovrà essere, secondo Manfredi, “la riforma del Tuel e l’Anci in maniera unitaria si muoverà per fare proposte concrete che aiutino a migliorare la qualità della vita dei cittadini”.
L'appello a Meloni: rivedere i tagli nella legge di bilancio
Al presidente del consiglio Meloni, Manfredi lancia, infine, la richiesta di rivedere i tagli contenuti nella legge di bilancio. “Ci auguriamo che vengano accolti perché comprimere ulteriormente la capacità di spesa corrente significa fare un danno alla crescita del Paese e alla qualità della vita dei cittadini”.
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