Da un lato la classifica dei migliori licei in Italia che preparano meglio agli studi universitari o al lavoro dopo il diploma. Dall’altro la constatazione che l'onda lunga del Covid continua ad avere effetti negativi sugli studenti che hanno iniziato il loro percorso universitario nel 2021 in piena pandemia. Sono le due facce dell’edizione 2024 di Eduscopio, la piattaforma digitale gratuita della Fondazione Agnelli che incrocia vari dati, dalla media dei voti alle scelte universitarie post-diploma fino alle ricadute occupazionali, e alla fine stila una classifica città per città dei licei migliori
L’indice dei Fattori di graduazione accademica conferma il liceo scientifico Nervi-Ferrari di Morbegno (in provincia di Sondrio) ai vertici della classifica nazionale con un punteggio di 90,55, riconfermandosi per il secondo anno consecutivo tra le migliori scuole italiane.
Roma
Nella Capitale i primi due licei classici si confermano il Visconti e il liceo Terenzio Mamiani. Al terzo posto c'è il liceo Torquato Tasso, che supera il Vittorio Emanuele II. Per i licei scientifici il Righi detiene il primato provinciale e comunale, seguito al secondo posto dal Vito Volterra di Ciampino e al terzo dal Cavour di Roma.
Milano
Nel capoluogo lombardo riconquista la vetta il paritario Sacro Cuore, seguito dal Berchet. Tra i licei scientifici si confermano sul podio Volta, Da Vinci e Sacro Cuore.
Torino
All’ombra della Mole Antonelliana il primo dei licei classici è il Gioberti che supera dopo molti anni il Cavour. Fra i licei scientifici in vetta l'Altiero Spinelli, insieme con il paritario Agnelli e al Galileo Ferraris. Fra gli istituti tecnici tecnologici, va segnalato il Vallauri di Fossano, con un indice occupazionale dei suoi diplomati fra i più alti in Italia (85%).
Napoli
A Napoli il Convitto Vittorio Emanuele II di conferma in testa alla classifica dei licei classici, seguito dallo Jacopo Sannazaro e dall'Umberto I, come nel 2023. Tra gli scientifici, invece, il Convitto Vittorio Emanuele II scala ben due posizioni mentre il Giuseppe Mercalli scivola al secondo posto. Terzo l'istituto Arturo Labriola.
L'onda lunga del Covid
L'edizione 2024 di Eduscopio evidenzia che l'onda lunga del Covid sembra continuare ad avere effetti negativi sugli studenti che hanno iniziato il loro percorso universitario nel 2021, mentre per i diplomati tecnici e professionali dello stesso anno che non hanno continuato gli studi è stato più facile inserirsi nel mondo del lavoro. Il loro tasso di occupazione sfiora il 35%, con una crescita di cinque punti rispetto ai diplomati del 2020.
A fare da campione sono stati gli studenti che hanno superato la maturità nel giugno 2021 ovvero quando l’iter scolastico a metà del quarto anno e per quasi tutto il quinto anno è stato pesantemente condizionato dal primo lock-down. Anche se è impossibile stabilire meccaniche relazioni causali - spiegano i ricercatori - non sorprende che anche questa coorte di diplomati, come quella del 2020 se non di più, abbia poi risentito dell'effetto Covid sui risultati al primo anno di università. Se, infatti, anche in ragione della struttura semplificata dell'esame, il voto medio all'esame di maturità è cresciuto, ancora più che nel 2020, rispetto agli anni precedenti alla pandemia (83 nel 2021, era 77 nel 2019), segnali negativi si registrano al loro affacciarsi all'università. Peggiora la percentuale di coloro che non hanno dato esami al primo anno (quasi il 20%, mentre era intorno al 14% nel 2017 e 2018 prima della pandemia), così come peggiorano lievemente sia la percentuale di crediti universitari acquisiti rispetto al programma dell'anno sia la media dei voti agli esami.