Imprese, bonus 5.0 al restyling. Urso: l’aiuto salirà e sarà più facile
Imprese, bonus 5.0 al restyling. Urso: l’aiuto salirà e sarà più facile
Il ministro delle imprese e del made in Italy annuncia un emendamento al decreto fiscale e lo sbarco in Consiglio dei ministri del disegno di legge pmi. Con incentivi ad hoc

di di Luigi Chiarello 21/11/2024 02:00

«Un emendamento al decreto fiscale (dl n. 155/2024, attualmente in fase di conversione al senato) incrementerà l’intensità del contributo del Piano Transizione 5.0 e semplificherà le procedure di accesso al bonus da parte delle imprese, in particolare quelle relative al calcolo del risparmio energetico»: lo ha annunciato ieri il ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, rispondendo a un question time alla Camera dei deputati. Urso ha anche detto di essere: «In contatto con la commissione Ue per far qualcosa di più, ma le risposte non le avremo prima di gennaio-febbraio 2025».

L’azione a Bruxelles

Sul tavolo del negoziato, presumibilmente, c’è la possibilità di: «Spostare parte delle risorse del piano Transizione 5.0», che ammontano a 6,3 mld di euro, «sul capitolo agevolativo Industria 4.0» per l’innovazione digitale, più facile da gestire per aziende e governo e che può già contare su fondi nazionali per 6,4 mld.

L’ipotesi di travaso di risorse è stata svelata ieri dal viceministro dell'economia, Maurizio Leo, a margine di un convegno presso Assolombarda. La leva per attuarlo è nelle deleghe che avrà il futuro commissario Ue, Raffaele Fitto.

Una legge per le pmi

Sempre nel corso del question time, Urso ha annunciato l’approvazione presto in Cdm della «prima legge annuale sulle pmi». Conterrà:

• incentivi per favorire i processi di aggregazione tra imprese;

• iniziative per valorizzare le loro competenze da trasferire alle nuove generazioni;

• misure di semplificazione burocratica, accesso al credito, promozione della libertà di iniziativa economica e della concorrenza.

Il ministro ha poi detto che arriverà presto anche una rimodulazione del fondo di garanzia pmi, per incrementarne la portata, visto che a settembre 2024 aveva già consentito di attivare finanziamenti bancari per 30 mld di euro, accogliendo 173mila domande. Quindi, Urso ha ricordato il rifinanziamento della Sabatini per 1,7 mld fino al 2029 e il varo, la scorsa settimana, di un bando da 320 mln di euro in contributi a fondo perduto per il supporto agli investimenti fotovoltaici ed eolici delle pmi destinati ad autoconsumo.

Le risorse per l’auto

Sul versante automotive, il capo del dicastero di via Veneto ha detto, invece, che con la manovra per il 2025 il fondo per il settore passerà 200 a 400 mln di euro, a cui si aggiungono residui di incentivi per 240 mln di euro, per un totale di 640 mln di euro destinati a sviluppare la filiera della componentistica per accompagnarla nella transizione energetica. In più, altri 500 mln di euro arriveranno dal nuovo decreto Mimit, firmato da Urso per i contratti di sviluppo nelle filiere strategiche. Il che dovrebbe assicurare alle imprese che investono nel comparto automobilistico fondi per di 1,1 mld di euro.

Le difficoltà del 5.0

Tornando al 5.0, il nodo è nelle difficoltà di accesso alle risorse, che finanziano al contempo efficientamento energetico e transizione digitale delle aziende, stante i paletti imposti da Bruxelles all’incentivo. Si tratta, infatti, di fondi ricavati dalla rimodulazione del Pnrr negoziata con l’Ue, attraverso il capitolo REPower Eu. «Le modalità di applicazione del piano 5.0 rispondono alle tempistiche dettate dall’Ue; in più, le imprese che non arrecano danni all’ambiente non possono accedervi», ha chiosato Urso, aggiungendo: «Dopo le faq del Mimit, le imprese hanno accelerato nell’utilizzo. Oggi nel complesso hanno richiesto l’agevolazione 413 imprese e altre 314 hanno avviato la fase di prenotazione». Le stime di Assolombarda a riguardo, però, sono pessimiste: il suo presidente, Alessandro Spada, stima infatti un tiraggio di 500 mln di euro al massimo.

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