Il 63 per cento delle imposte arriva dal 15% dei contribuenti italiani. È quanto emerge dall'ultimo report dell'osservatorio sulla spesa pubblica e sulle entrate 'Itinerari previdenziali', presentato alla Camera. Sommando tutte le fasce di reddito fino a 29mila euro, il 75,80% dei contribuenti italiani versa soltanto il 24,43% di tutta l'Irpef: una fotografia più vicina a quella di un Paese povero che di uno Stato membro del G7 e che parrebbe oltretutto poco veritiera guardando a consumi e abitudini di spesa degli italiani.
Solo 6 milioni con un reddito superiore ai 35mila euro
A salire, la scomposizione mostra invece quei poco più di 6 milioni di versanti con redditi superiori ai 35mila euro che, nella sostanza, si fanno carico del finanziamento del nostro welfare state. Più precisamente, esaminando le dichiarazioni relative agli scaglioni di reddito più elevato, sopra i 100mila euro, l'osservatorio individua solo l'1,56% dei contribuenti (poco più di 650mila persone) che, tuttavia, versano il 23,59% del totale Irpef. Sommando loro anche i titolari di redditi lordi da 55.000 a 100mila euro (che sono 1.635.728, il 3,89% del totale, e pagano il 18,11% del totale delle imposte), si ottiene che il 5,45% paga il 41,69% dell'Irpef. Includendo dunque anche i redditi dai 35.000 ai 55mila euro lordi, risulta pertanto che il 15,26% paga il 63,39% dell'imposta sui redditi delle persone fisiche. Ricomprendendo infine anche lo scaglione 29mila-35mila euro, "autosufficiente" su quasi tutte le funzioni di welfare salvo una quota di assistenza, si ottiene che il 24,20% dei contribuenti corrisponde il 75,57% dell'Irpef complessiva e, si suppone, una quota altrettanto rilevante delle altre imposte.
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