Comuni senza voce in capitolo sui dehors. In attesa del riordino complessivo delle concessioni di spazi pubblici per le attività commerciali, vengono prorogate tout court fino al 31 dicembre 2025 le autorizzazioni e le concessioni rilasciate ai sensi della normativa emergenziale Covid.
E’ quanto prevede il ddl Concorrenza 2023 approvato ieri dal consiglio dei ministri. Non si tratterà dunque di una semplice proroga delle procedure di assegnazione, ma sarà la durata dei titoli rilasciati ad allungarsi fino a tutto il 2025.
Nel frattempo spetterà a un decreto legislativo, che il governo dovrà emanare entro un anno, il compito di riordinare e mettere i paletti a un fenomeno, quello del proliferare delle strutture amovibili funzionali all’attività commerciale, esploso durante il Covid e trasformatosi presto in una giungla.
Il dlgs, che sarà messo a punto dal ministero delle Imprese e del made in Italy e da quello della Cultura di concerto con il Viminale, dovrà seguire precisi criteri a cui i comuni dovranno uniformarsi adeguando i propri regolamenti per garantire il passaggio dei pedoni e delle persone con limitata capacità motoria in caso di occupazione dei marciapiedi.
“L’intenzione dell’esecutivo è quella di non adottare soluzioni temporanee, ma di concentrarsi sull’obiettivo a lungo termine per rendere stabili, sostenibili e sempre più competitive le attività dei pubblici esercizi”, ha commentato il ministro del turismo Daniela Santanché. Il Codacons però non è soddisfatto e in una nota “boccia senza appello le misure contenute nel ddl in quanto non determineranno vantaggi ai consumatori e arrecheranno un danno alla collettività”.
Il riferimento è alla proroga dei dehors (“un enorme regalo alla lobby dei ristoratori”) ma anche alla norma sulla “shrinkflation” che impone ai produttori di indicare chiaramente sulle etichette se c'è meno prodotto all'interno delle confezioni, anche se il prezzo resta lo stesso. Una pratica commerciale scorretta che disorienta gli acquirenti illudendoli che i prezzi dei prodotti restino invariati quando invece non lo sono.
Le etichette dovranno diventare più trasparenti in caso di riduzione della quantità di prodotto rispetto al peso o al volume precedente, specificando quanto questa riduzione si traduca in un aumento di prezzo che dovrà essere quantificato in termini percentuali.
Ma per il Codacons si tratta di una norma poco utile perché “obbligare solo adesso i produttori a indicare in etichetta le riduzioni delle quantità di prodotto, quando le confezioni sono state oramai già tagliate nel corso degli ultimi anni realizzando una inflazione occulta a danno dei consumatori, equivale a chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati”.
Per fronteggiare l’abusivismo nel settore del trasporto pubblico non di linea, (taxi e Ncc) si prevede l’applicazione di sanzioni in caso di mancata iscrizione al registro, che vanno dalla sospensione alla revoca dal ruolo dei conducenti.
I comuni potranno accedere al registro verificando la veridicità dei dati e comunicare al ministero dei Trasporti i dati relativi agli eventuali provvedimenti di revoca o sospensione adottati. Ciò consentirà anche una ricognizione del numero delle licenze e delle autorizzazioni per ciascun comune.
Sarà vietato alle imprese assicuratrici di prevedere clausole contrattuali che impediscano o limitino il diritto dell’assicurato di disinstallare, senza costi e alla scadenza annuale del contratto, i dispositivi elettronici per il monitoraggio dei dati dell’attività di circolazione dei veicoli a motore (la cosiddetta scatola nera) o penali in caso di restituzione dopo la scadenza. Viene stabilito un meccanismo di portabilità dei dati registrati.
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