Si potrebbe dire che il Karma ha fatto il suo ingresso in Commissione Ue visto che ha bocciato in toto il Piano strutturale di bilancio (Psb) dell’Olanda, perché non soddisfa i requisiti del nuovo Patto di stabilità. Cartellino giallo invece per Germania, Estonia, Finlandia e Irlanda per motivi legati alla spesa. Un giudizio particolare se si pensa che sono stati proprio i paesi frugali come Germania e Olanda a premere per avere regole particolarmente rigide quando si è strutturato il nuovo Patto di stabilità. Ora, questa rigidità si è ripercossa proprio su Germania e Olanda con la bocciatura del loro Piano strutturale di bilancio visto che «ci sono alcune regole rigide che onestamente non sono stato io quello che le ha volute. Quindi se ci sono regole rigorose è perché in alcuni casi queste regole sono state chieste», ha rinfacciato Paolo Gentiloni, commissario europeo all’Economia. La bandierina gialla, da parte della Commissione, è arrivata anche per Lussemburgo, Malta e Portogallo a causa della mancata riduzione dei sussidi energetici e la Lituania perché «rischia di non essere in linea sulla spessa». Sorte diametralmente opposta per l’Italia che è stata promossa perché «rispetta i parametri definiti e stabilisce un percorso di bilancio credibile per garantire che il livello del debito sia posto su un percorso discendente sostenibile».
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Inoltre, per cinque paesi (Finlandia, Francia, Italia, Spagna e Romania) è stata approvata l'estensione del piano da quattro a sette anni, in cambio di una serie di riforme e investimenti. Questi stati hanno davanti a loro sfide fiscali «relativamente elevate» visto che «hanno deciso di optare per un periodo di aggiustamento di sette anni. Questo ha ridotto significativamente il loro sforzo fiscale medio annuo, in media di circa mezzo punto percentuale del Pil», ha detto Gentiloni. «I loro piani prevedono impegni significativi per le riforme e gli investimenti. Per fare qualche esempio, abbiamo una riforma globale della sicurezza sociale in Finlandia; un programma di investimenti per sostenere la trasformazione in settori strategici in Francia; la riforma delle pensioni in Romania; misure per semplificare il sistema fiscale e migliorare il contesto imprenditoriale in Italia; misure volte ad espandere sia la quantità che la qualità dell'offerta di lavoro in Spagna», ha specificato Gentiloni. Da ricordare come poi il nostro Paese è stato promosso anche per quanto riguarda il documento programmatico di bilancio (Dpdb) visto che risulta essere in linea con le raccomandazioni, in quanto la spesa netta è prevista entro i massimali (stesso giudizio per Grecia, Cipro, Lettonia, Slovenia, Slovacchia, Croazia e Francia).
La Commissione approva il taglio del cuneo fiscale
Il nuovo taglio del cuneo inserito in legge di Bilancio semplifica l’Irpef e aiuta i contribuenti: «il Progetto di Piano di bilancio include misure volte a ridurre in modo permanente il cuneo fiscale attraverso un nuovo sistema di detrazioni fiscali e l'estensione delle aliquote più basse sul reddito delle persone fisiche già implementate nel 2024. Sono state inoltre implementate alcune revisioni delle spese fiscali. Nel complesso, si prevede che queste misure miglioreranno ulteriormente il profilo dell'aliquota fiscale effettiva marginale sul reddito delle persone fisiche, contribuendo allo stesso tempo a semplificare le spese fiscali».
Ma non solo perché «per l'Italia direi che i numeri della legge di Bilancio sono in sintonia con le regole e le raccomandazioni europee. L'obiettivo di riduzione del debito, credo, rende una certa cautela nella legge di Bilancio inevitabile. Questa cautela, naturalmente, non impedisce di lavorare per la crescita, per recuperare il potere d'acquisto delle famiglie», spiega Gentiloni che aggiunge anche come «è confortante il fatto che, nonostante questa cautela nella legge di bilancio, lo spazio per gli investimenti pubblici in Italia rimanga molto forte. Secondo le stime della Commissione, gli investimenti pubblici passano dal 3,5 al 3,8% del Pil da quest'anno all'anno prossimo. È un'ulteriore dimostrazione del fatto che un atteggiamento di serietà nei confronti dei conti pubblici che è indispensabile, non è necessariamente legato a una riduzione dello spazio di investimenti. È successo negli anni delle austerity dieci anni fa, non deve succedere di nuovo», ha aggiunto.
Lotta all’evasione siamo sulla strada giusta
Siamo sulla strada giusta, grazie alla digitalizzazione. «Nelle raccomandazioni specifiche per l’Italia da una decina d’anni si parla di migliorare i sistemi di lotta all’evasione fiscale tramite digitalizzazione eccetera. Sembra un riferimento vago e protocollare, in realtà è una questione molto seria che ha portato, anche con diverse tensioni e contrasti nell’attuarla, a un miglioramento della situazione nel nostro paese». Lo ha rivendicato il Gentiloni nella conferenza stampa di presentazione del pacchetto autunnale del semestre europeo.
Difesa: servono gli Eurobond
Gentiloni non molla e rilancia gli Eurobond:«Credo che la difesa potrebbe essere uno dei domini in cui questo tipo di sforzo comune potrebbe diventare possibile. Se mi chiedete quando, vi direi nel 2025, ma per me è facile», visto che quella di oggi è l'ultima conferenza stampa di Gentiloni, prima dell'avvio della nuova Commissione europea.
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