Pil, la nuova Congiuntura di Confcommercio dice che l’obiettivo dell’1% è ancora lontano. "Nella metrica corretta per i giorni di calendario i primi nove mesi del 2024 segnano un tendenziale del Pil a più 0,4%. Non sarebbe dissimile, secondo le nostre stime, l'andamento dell'ultimo quarto, con un novembre in crescita congiunturale di un decimo di punto e un tendenziale a +0,5%. Aggiungendo, quindi, due decimi dovuti al maggior numero di giornate lavorative, la chiusura del 2024 si collocherebbe a +0,6%, lontano dall'obiettivo dell'1%, il cui raggiungimento sarebbe ormai condizionato a un'accelerazione finale scarsamente probabile, almeno stando alle serie storiche delle variazioni congiunturali degli ultimi venti anni":
Consumi +0,4% a ottobre. Automotive in difficoltà
"Non muta il panorama dei consumi, l'anello debole di un frangente congiunturale che si protrae da troppi mesi. A ottobre stimiamo per l'ICC (Indicatore dei Consumi Confcommercio) una variazione negativa di mezzo punto nella metrica destagionalizzata e una modesta crescita (+0,4%) per il tendenziale grezzo, dopo una riduzione a settembre", si legge nella congiuntura di Confcommercio. "Certo, - si aggiunge - non mancano spunti favorevoli: crescono acquisti e consumi di comunicazioni e cura della persona, attrattori strutturali della spesa delle famiglie. Bene, sempre a ottobre, la spesa per servizi ricreativi e culturali e l'elettronica di consumo, mentre la battuta d'arresto per i consumi fuori casa avvantaggia l'alimentazione domestica". "Ma, nel complesso, a partire dalla nuova riduzione della spesa per abbigliamento e calzature e dalle perduranti difficoltà dell'automotive, mancano impulsi significati di vivacità. Le aspettative per i consumi di dicembre restano ben orientate, ma solo sulla scorta di una residuale speranza che prima o poi i maggiori redditi reali si trasformino in maggiori consumi. I prossimi giorni, a cavallo del Black Friday, diranno se tali aspettative sono fondate", si legge nell'analisi. "La risalita, secondo le nostre stime, dell'inflazione su base annua a novembre (e presumibilmente dicembre) sopra l'1% e' frutto di un effetto base, perfettamente in linea con le previsioni e non desta preoccupazione", conclude Confcommercio.