Per gli studenti plus dotati ci vogliono piani didattici personalizzati, attenti a sviluppare le loro potenzialità, ma anche rispettosi dei loro interessi. E bisogna iniziare con progetti sperimentali. È quanto previsto dal disegno di legge che propone disposizioni in favore degli studenti ad alto potenziale cognitivo, in discussione in Commissione VII al Senato (atto n. 180), in prima lettura. Si tratta di un tema che è già stato oggetto, nella 17ª legislatura, della risoluzione parlamentare n. 7-01418 del 12/12/2017 e di tre ddl (primi firmatari esponenti di Lega e Forza Italia) presentati nel corso della 18ª legislatura. La materia è stata ripresa, nell’attuale 19ª legislatura, dal ddl 180 (primo firmatario Pierantonio Zanettin, Forza Italia) e dal ddl 1041 (primo firmatario Roberto Marti, Lega), ora oggetto di esame congiunto, sulla base di un testo unificato.
Sperimentazione triennale al via
Il ddl, nel testo adottato dalla Commissione, fissa alcuni principi e delega al governo la scrittura dei dettagli con decreti legislativi, da emanare entro un anno dall’entrata in vigore della legge. Pertanto, per avere il quadro normativo primario completo bisognerà attendere il decreto legislativo attuativo della delega. Il ddl non si limita, però, alla delega legislativa, ma prevede un progetto sperimentale, da svolgere pressoché in parallelo con i tempi della attuazione della delega. Sarà un piano triennale, sviluppato in più fasi: il primo anno dedicato a formare i docenti su come trattare gli studenti plus dotati; il secondo e il terzo anno destinati a realizzare progetti pilota per gli studenti meritevoli. Pertanto, tenendo conto che il piano triennale sperimentale dovrà essere adottato entro 90 giorni dall’entrata in vigore della legge e attuato dall’anno scolastico successivo, anche per il progetto pilota occorrerà attendere.
I capaci e precoci
Il testo adottato dalla Commissione definisce gli studenti interessati (più capaci e precoci) e li classifica come studenti con bisogni educativi speciali, per i quali occorre studiare percorsi di inclusione. Il ddl è, dunque, ispirato all’obiettivo di adattare la scuola agli studenti plus dotati. I principi della delega sottolineano le finalità di valorizzare gli studenti con potenziale superiore alla media e che vincolano la scuola a piani didattici personalizzati adeguati alle necessità formative.
Prima formare i prof
Il ddl si preoccupa della formazione dei docenti, che è trattata da un articolo specifico del ddl e alla quale sarà dedicato il primo anno del piano triennale sperimentale, che sarà condotto con la supervisione di un comitato tecnico-scientifico. Solo una volta che il personale scolastico sarà pronto, si potranno avviare i progetti pilota, che coinvolgeranno le scuole promotrici di iniziative autorizzate dal Mim.
Serve il consenso delle famiglie
Le attività specifiche per i plus dotati, per le quali occorrerà raccogliere il consenso delle famiglie (come previsto da un emendamento presentato in commissione), dovranno svolgersi all’interno del normale orario scolastico. Per la realizzazione del piano triennale di sperimentazione è previsto uno stanziamento di 350 mila euro per ciascun anno.
Riproduzione riservata