Lo sport pronto a incassare un pieno di decreti
Lo sport pronto a incassare un pieno di decreti
Intervista al ministro Andrea Abodi. In arrivo una legge quadro sui giovani e i provvedimenti su agenti, apprendistato, impianti, diritti tv e sci. Spiragli per evitare l’Iva ad Asd e Ssd

di di Michele Damiani 02/11/2024 02:00

La prima legge quadro sui giovani della storia della Repubblica, da presentare entro fine novembre, incentrata sui temi centrali delle nuove generazioni. Entro fine anno anche il decreto sull’apprendistato sportivo, la misura ridefinita dalla riforma dello sport (legge 86/2019 e seguenti decreti). Uno strumento da coordinare con il vincolo sportivo e i premi di formazione, in un quadro di interventi che riguardano sia i settori giovanili che i giovani tesserati. Nel giro di poche settimane, inoltre, anche il provvedimento sui procuratori (anch’esso legato alla riforma), un decreto sugli impianti sportivi, una totale revisione della legge Melandri (dlgs 9/2008 sui diritti tv), nell’ambito della quale gli stadi verranno qualificati come infrastrutture strategiche nazionali, e un nuovo pacchetto di norme sulla sicurezza degli impianti sciistici, di dolorosa attualità dopo la tragedia della giovane promessa azzurra Matilde Lorenzi. La questione Iva per Asd e Ssd? Un grido di allarme percepito e compreso, sul quale si sta lavorando riconoscendo il valore sociale ed educativo di questa fondamentale componente dello sport italiano. È un’agenda molto fitta quella del ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi, che a ItaliaOggi racconta le tante novità che interesseranno il settore sportivo e quello dei giovani nei prossimi mesi.

Domanda. Tanti i provvedimenti a cui sta lavorando il suo dicastero. Ci aiuta a fare un cronoprogramma?

Risposta. Siamo attivi su molti tavoli, sempre in un clima di collaborazione con gli altri ministeri. Una collaborazione che ha portato a uno dei prossimi provvedimenti che emaneremo, ovvero la prima legge quadro sui giovani della nostra Repubblica, alla quale seguiranno una serie di decreti attuativi, dedicata esclusivamente alle giovani generazioni e che contiamo di presentare entro la fine di novembre. Si parlerà di formazione, autoimprenditorialità, accesso al credito, famiglia, salute, futuro, per sostenere concretamente i giovani nelle tante sfide che dovranno affrontare. Un altro provvedimento che arriverà entro fine anno, divenuto di dolorosa attualità visto il dramma di Matilde Lorenzi, riguarda la sicurezza degli impianti sciistici. Ho avuto modo di confrontarmi con i genitori di Matilde dopo le esequie, ho promesso loro che li avremmo coinvolti sul tema della sicurezza per cercare di dare, per quanto sia impossibile, un senso a quello che è successo.

D. Recentemente aveva annunciato anche l’arrivo dei decreti su apprendistato e procuratori sportivi. A che punto siamo?

R. Stiamo finendo il nostro lavoro, tra novembre e dicembre chiuderemo il cerchio, anche dopo esserci confrontati con tutti i portatori d’interesse. Stessa cosa per il testo sulle infrastrutture sportive, che riguarderà più quelle di base. A livello di macro-obiettivi, il prossimo passo sarà la revisione della legge Melandri in tema di diritti tv, al quale aggiungeremo qualcosa anche sugli stadi. Una nuova norma che attualizzerà il sistema di regolamentazione dei diritti, rendendolo più in linea con le attuali esigenze del mercato, tenendo anche conto delle evoluzioni della tecnologia, ridisegnando anche i criteri di distribuzione dei ricavi all’interno della Serie A e della mutualità di sistema. Per quanto riguarda, in particolare, gli stadi proporremo di qualificarli infrastrutture strategiche nazionali. Stiamo lavorando al testo.

D. Novità in arrivo anche dalla legge di bilancio. Lo sport, infatti, è pronto a incassare nuovi fondi con la revisione del limite dei finanziamenti al movimento. Dove saranno indirizzate le risorse?

R. Lo sport è l’unico settore nel quale lo Stato, grazie alla riforma Giorgetti del 2018, reinveste quasi un terzo della fiscalità generata (32%) dal settore stesso, con un minimo garantito di 410 milioni di euro. L’aspetto significativo è che il surplus rispetto al 32% è quasi triplicato nell’ultimo anno, passando da 50 a 150 milioni. Una crescita dovuta, in buona parte, anche all’emersione di alcuni aspetti fatti venire a galla dalla riforma del lavoro sportivo. Questo ci permetterà di migliorare e accrescere gli investimenti anche attraverso Sport e salute, che si occuperà sempre di più del rapporto tra sport e scuola, sociale, salute e sostenibilità.

D. Negli ultimi giorni avete anche incassato l’esclusione dalla Bolkestein per gli impianti sportivi, su cui si era speso molto.

R. Un grande risultato, sicuramente, anche perché ottenuto con un largo consenso. Si tratta semplicemente del riconoscimento di quello che la stessa direttiva Bolkestein considerava: la valenza sociale dello sport senza fini di lucro. Quelle titolari di concessioni marittime, lacuali e fluviali non saranno più sottoposte agli effetti della direttiva comunitaria. Chissà perché il legislatore nazionale ha associato, di fatto, questa componente alle imprese. Mi auguro che questo approccio possa essere seguito anche su altre tematiche.

D. Tipo quella dell’Iva?

R. La partenza del nuovo regime dal 1° gennaio 2025 sta sollevando un grido di dolore dal sistema che avvertiamo e comprendiamo. Sono abituato a fare le cose passo dopo passo, il tema va approcciato insieme al Mef e anche con la presidenza del consiglio. Mi impegnerò, visto anche il positivo passaggio con la Bolkestein, perché anche in questo ambito prevalga la valutazione dell’utilità sociale affidata ad Asd e Ssd, sempre considerando i numeri e valutando gli impatti.

D. Capitolo calcio. La Figc è pronta a cambiare lo statuto dopo l’emendamento Mulè e a breve sarà operativa anche la nuova commissione cui controlli finanziari. Siete intervenuti come governo perché il calcio gode di troppa autonomia?

R. Credo che, per una serie di ragioni tutte interne al sistema, il calcio non abbia saputo usare al meglio l’autonomia della quale gode per autodeterminarsi. Per quanto riguarda la Commissione, che si occuperà delle tre leghe professionistiche del calcio e anche della serie A di basket, attendiamo il passaggio parlamentare previsto dalla norma, poi lavoreremo sull’operatività di questo strumento al quale sarà garantita assoluta indipendenza, sostanziata dalla sua massima autorevolezza. Vedremo se un ente terzo potrà dare quel contributo ulteriore alla sostenibilità, alla trasparenza e all’equa competizione.
Sull’emendamento Mulè mi auguro che il clima dell’assemblea federale e le decisioni prese il 4 novembre rispettino quanto previsto dalla norma. Spero prevalga il buon senso, il senso della collaborazione che deve andare ben oltre i numeri, trovando un punto di equilibrio tra ciò che è stato immaginato e ciò che viene ancora richiesto. Senza né vinti, né vincitori, a beneficio del sistema. D’altro canto, gran parte di quel 32% di entrate citato è garantita proprio dal calcio professionistico, con la serie A in primissima fila. Apprezzo lo sforzo profuso fino ad ora, ma mi pare che ancora non ci siamo. Da un lato, il calcio ha il titolo per auto regolarsi. Questa è l’autonomia. Ma l’autonomia va anche sostanziata.

D. Due giorni fa ha incontrato nuovamente il ministro dell’interno Piantedosi per parlare del caso ultras e, in generale, di violenza negli stadi. Che novità ci dobbiamo attendere?

R. Siamo in costante contatto e ci rivedremo nuovamente; abbiamo deciso con il ministro Piantedosi che il gruppo di lavoro si riunirà in modo sistematico. Daremo tutto il supporto possibile per allontanare i delinquenti dallo stadio. Lo sport vive della passione della gente, vive del tifo e anche degli ultras. Ma sempre e solo nel rispetto delle regole.

D. Dopo anni difficili, l’Italia attende tanti grandi eventi sportivi, dalle Olimpiadi di Milano-Cortina ai Giochi del Mediterraneo di Taranto, fino agli Europei di calcio del 2032. Rispetteremo le scadenze?

R. Puntiamo sui grandi eventi, abbiamo sempre investito su di essi e continueremo a farlo in futuro. Oltre a Olimpiadi, Paralimpiadi e Giochi del Mediterraneo, voglio sottolineare anche le Universiadi invernali e gli Special Olympics a Torino tra gennaio e marzo del prossimo anno. Per quanto riguarda i Giochi di Milano-Cortina, si sta lavorando per garantire un beneficio duraturo nel tempo: quasi 4 miliardi di euro di investimenti pubblici, dei quali il 90% è dedicato a opere pubbliche per la viabilità, su gomma e su ferro. Stiamo recuperando sui tempi e il meraviglioso lavoro svolto da tutti gli attori del sistema ci permetterà di rispettarli.

D. Olimpiadi che si dovrebbero svolgere con una nuova presidenza Coni, visto che l’attuale presidente Giovanni Malagò scade a maggio 2025 e non si parla di una proroga…

R. Con tutto il rispetto della persona e della qualità della stessa, come ho avuto già modo di affermare, la legge prevede questo.