Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin è intervenuto oggi, in collegamento, all’evento promosso a Milano da #FORUMAutoMotive, il serbatoio di idee e centrale di dibattiti sui temi della mobilità.
Pichetto, intervistato dal promotore di #FORUMAutMotive Pierluigi Bonora, si è soffermato sugli scenari europei e sul nuovo approccio alle tematiche green che si sta facendo strada a Bruxelles e ha evidenziato che: “Lo stop al 2035 dei motori endotermici non sta in piedi economicamente. Se l’obiettivo è la decarbonizzazione, è giusto porre vincoli alle emissioni, ma non scadenze che mettano fuori gioco alcune tecnologie (come è accaduto con i motori endotermici). L’elettrico avrà un ruolo strategico e tra 10 anni e potrebbe essere anche maggioritario rispetto all’endotermico, ma non vanno posti limiti ideologici. Bisogna superare i particolarismi nazionali. Oggi c’è una guerra di interessi contro l’Italia, il più grande produttore di biocarburanti: i Paesi che producono energia dal nucleare o possono produrre carburanti sintetici vogliono tagliare fuori i biocarburanti che, invece, possono giocare un ruolo importante nella lotta alle emissioni.
Sul tema automotive, Italia e Germania, visti i rapporti commerciali in essere, devono agire in modo sinergico come un unico produttore, puntando a mantenere il livello di produzione e di occupazione”.
Il ministro ha poi proseguito, sottolineando come: “Dati alla mano i consumi di energia cresceranno rapidamente nei prossimi anni. Le rinnovabili non sono in grado di soddisfare questa esigenza, solo il nucleare può dare risposte efficaci a questo boom di domanda. Anche l’Italia deve percorrere questa strada. Vanno create le condizioni di consenso su questa soluzione, per arrivare, come previsto nel PNIEC, ad avere produzione di energia da fonti nucleari, attraverso le tecnologie più innovative, a partire dal prossimo decennio. Non serviranno grandi centrali.
Le chiusure di mercato, con i dazi, possono essere solo temporanee. I cinesi rappresentano oggi una potenza anche nel mercato automotive, ben venga che avviino la produzione di auto in Europa e nel nostro Paese, rispettando tutte le norme nazionali. Siamo aperti agli investimenti sul nostro territorio. Dobbiamo procedere rapidamente alla riconversione e riprofessionalizzazione del sistema per assecondare la transizione”.