Arriva Clia, l’Intelligenza artificiale dei consulenti del lavoro. Uno strumento, creato dalla Fondazione di categoria, che vuole offrire un sostegno ai professionisti nello svolgimento delle attività di studio. Sarà presentata oggi a Bologna, durante la Convention dei consulenti del lavoro, aperta a tutti gli iscritti all'ordine, intitolata «Competenze e intelligenza artificiale: i nuovi scenari della formazione». Ne parliamo con Rosario De Luca, presidente del Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro.
Domanda. Presidente, in tema di politiche attive, come giudica le ultime mosse del governo e cosa manca al sistema per essere veramente efficiente?
Risposta. I numeri del mercato del lavoro ci dicono che la riforma delle politiche attive del lavoro, introdotta con il dl 48/2023, sta funzionando. È stato, infatti, determinato un approccio culturale rinnovato, che valorizza la ricerca attiva di un’occupazione ma anche lo sviluppo di nuove competenze, la riqualificazione professionale e la formazione, rispetto ai sussidi precedenti che non hanno prodotto occupazione. Non è un caso, infatti, che negli ultimi due anni l’Istat abbia registrato un aumento significativo del numero di occupati (specialmente a tempo indeterminato) e una notevole contrazione del numero dei Neet. Ora bisogna intervenire per risolvere il problema della mancanza dal mercato di profili specializzati.
D. L’IA è ormai al centro del dibattito nel mercato del lavoro, lo dimostra anche l’attenzione che le riserverete alla Convention. Come può essere utilizzata, già oggi, per creare occupazione?
R. Se adeguatamente governata l’IA costituisce un fattore di competitività per il mercato e uno stimolo per lavoratori e imprenditori per riconvertire le loro professionalità anche in chiave digitale. Questo strumento, infatti, può favorire l’incremento della domanda di beni e servizi professionali, ma anche creare nuove professioni che richiedono competenze strategiche e altamente specializzate. Ad esempio, per supportare le imprese nella ricerca di profili necessari a gestire le transizioni in atto. L’applicazione di tecnologie avanzate, infatti, può facilitare un incontro più mirato tra domanda e offerta di lavoro. E anche sul fronte della sicurezza nei luoghi di lavoro l’IA può rappresentare un valido supporto ai fini della prevenzione, riducendo il rischio di incidenti attraverso l’automazione e il monitoraggio avanzato dei rischi.
D. A che punto è l’implementazione dell’IA nella vostra categoria?
R. Stiamo già testando e utilizzando i nuovi sistemi innovativi con i quali fornire alle imprese servizi professionali in chiave strategica e in nuovi settori, penso alla programmazione di piani di welfare aziendale o alla consulenza specialistica in materia previdenziale. Ma al tempo stesso stiamo sperimentando un’intelligenza artificiale creata dalla nostra Fondazione studi e a misura dei nostri studi, con la quale daremo sostegno ai colleghi nello svolgimento delle attività di studio. La piattaforma sulla quale stiamo lavorando si chiama Clia – Intelligenza artificiale dei consulenti del lavoro e la presenteremo oggi a Bologna, nel corso della nostra Convention.
D. Un giudizio sulle misure presenti in manovra, in particolare la stabilizzazione del cuneo e gli incentivi alle assunzioni
R. È prematuro esprimere un giudizio sulla manovra, poiché al momento non ci sono disposizioni concrete. In qualità di tecnici, il nostro compito è quello di valutare le norme quando sono ben definite. In ogni caso, possiamo già accogliere con favore alcune delle misure annunciate. La stabilizzazione del taglio del cuneo fiscale rappresenta senza dubbio un intervento positivo, poiché comporta una riduzione delle tasse sia per i lavoratori che per le imprese. Sono da accogliere positivamente tutte quelle misure previste per sostenere famiglie e lavoratori, come il potenziamento dei congedi parentali, la conferma dell’imposta sostitutiva ridotta sui premi di risultato, ma anche le conferme sugli incentivi all’occupazione e all’autoimpiego nei settori delle nuove tecnologie e della transizione digitale.
D. In conclusione, è aperto il dibattito sulla ormai prossima scadenza del concordato preventivo biennale. È necessaria una proroga?
R. Il concordato richiede un’approfondita attività preliminare per verificare i requisiti di accesso e la corretta gestione delle informazioni da indicare nella dichiarazione dei redditi. Abbiamo per questo evidenziato le difficoltà operative legate a queste operazioni complesse, alle continue modifiche normative ancora in atto e ai tempi stretti a disposizione per adeguarsi.