I dipendenti pubblici che hanno multe, cartelle o debiti nei confronti di una p.a., che si tratti del comune o dell’Agenzia delle entrate, di importo superiore a 5 mila euro, si vedranno bloccare il pagamento dello stipendio, della pensione e dell’indennità di licenziamento (se di importo superiore ai 2500 euro e nei limiti di pignorabilità), fino a quando non avranno saldato il debito. Nell’articolo 10 commi 4 e 5 del disegno di legge di bilancio 2025, bollinato e trasmesso ieri alla camera dei deputati per l’avvio dell’iter di approvazione, spunta una norma che parifica i dipendenti della pubblica amministrazione alle imprese che hanno crediti commerciali con la p.a. ma pendenze tributarie. La disposizione ha una applicazione posticipata, forse per far digerire il colpo, a far data dal primo gennaio 2026.
La nuova norma
La disposizione inserisce un comma 1 bis all’articolo 48-bis del dpr 602/1973. Questa norma prevede al comma 1 lo stop ai pagamenti da parte della pubblica amministrazione nei confronti di imprese che per importi superiori ai 5 mila euro abbiamo la fedina fiscale non immacolata, cioè risultino debitori per il saldo di cartelle avvisi e quant’altro. Ora stessa sorte toccherà ai dipendenti pubblici.
“Limitatamente alle somme dovute a titolo di stipendio, di salario o di altre indennità relative al rapporto di lavoro o di impiego, comprese quelle dovute a causa di licenziamento, le disposizioni di cui al comma 1 (quelle relative alle imprese, ndr) si applicano anche al pagamento di importi superiori a duemilacinquecento euro; in tal caso, i soggetti di cui allo stesso comma 1 verificano la sussistenza di un inadempimento del beneficiario all'obbligo di versamento derivante dalla notifica di una o più cartelle di pagamento per un ammontare complessivo pari almeno a cinquemila euro”.
Contrasto all’evasione
Sempre in tema di contrasto all’evasione, con l’articolo 10 arriva anche la stretta, anticipata da ItaliaOggi, dei rimborsi spese in contanti. Tutte le spese sostenute per alberghi, taxi, pranzi e altro per conto dell’azienda dovranno essere rimborsati con bonifico o altro strumento di pagamento tracciabile. Le disposizioni si applicano a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2024. Possibile infine sottoscrivere i processi verbali di accertamento in maniera digitale anche se preventivamente sottoscritti in via analogica. In caso di firma analogica del documento da parte del contribuente, i verbalizzanti attestano la conformità della copia informatica al documento analogico.
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