Operazione lifting per il codice dei contratti
Operazione lifting per il codice dei contratti
Dall’equo compenso alla revisione dei prezzi: nel correttivo anche finanza di progetto e trasparenza negli affidamenti

di di Andrea Mascolini 22/10/2024 02:00

Modifiche al codice dei contratti pubblici su finanza di progetto, trasparenza negli affidamenti sotto soglia, contenuti del progetto di fattibilità tecnico-economica, equo compenso, revisione prezzi, qualificazione delle stazioni appaltanti per l’esecuzione e digitalizzazione e differimento dell’obbligo di Bim (building information modelling). Sono questi i temi principali sui quali dovrebbe intervenire lo schema di decreto legislativo annunciato per il tardo pomeriggio di ieri in Consiglio dei Ministri. E’ stato proprio il ministro Matteo Salvini verso l’ora di pranzo a spiegare che “oggi (ieri per chi legge, n.d.r.) arriva su mia proposta in Consiglio dei ministri il Correttivo appalti” chiarendo che sul tema dell’equo compenso si sta “lavorando ancora in queste ore per trovare un equilibrio”.

Risoluzioni anticipate

L’operazione condotta dal Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, anticipa l’esito delle risoluzioni parlamentari presentate alla Camera e oggetto di audizioni nelle scorse settimana, e ha l’obiettivo di varare definitivamente il provvedimento, dopo l’iter dei pareri, entro fine anno. Nelle scorse settimane i tecnici di Porta Pia e il Ministro stesso, all’esito delle consultazioni effettuate con decine di stakeholder, avevano comunque confermato che l’articolato sarebbe stato modificato o integrato in pochi e limitati punti, mentre gli allegati al codice sarebbero stati oggetto di più rilevanti modifiche.

Temi divisivi

Come accennato il tema più ostico da risolvere è stato quello dell’applicazione della legge 49/2023 (sull’equo compenso), argomento che ha diviso la giurisprudenza amministrativa. Il compromesso sul quale si è discusso ieri riguarderebbe l’individuazione di una soluzione cosiddetta mediana fra ribassi liberi e ribassi ammessi soltanto sulle spese generali e accessorie e non sul compenso professionale. Trovata la soluzione sulla percentuale di attività non ribassabile, il Ministero avrebbe accolto le proposte di “sterilizzazione” dei ribassi sia ripristinando un contenuto peso percentuale da attribuire all’elemento prezzo, sia prevedendo l’applicazione di formule matematiche finalizzate a disincentivare gli sconti eccessivi.

Trasparenza affidamenti

Altri temi sui quali il decreto dovrebbe intervenire sono quelli relativi alla necessità di assicurare più trasparenza negli affidamenti sotto la soglia europea, soprattutto per i lavori, anche se sembra essere stati esclusi ritocchi alle soglie per gli affidamenti diretti o con procedura negoziata senza gara. Il tema della digitalizzazione dovrebbe essere oggetto di intervento forse anche con un mini rinvio dell’obbligo di progettare in Bim (previsto oggi al primo gennaio 2025 per progetti di lavori oltre un milione di euro) e forse anche con un innalzamento dell’obbligo da uno a due milioni. Ritocchi sembra che ci saranno anche per la qualificazione per la fase esecutiva delle stazioni appaltanti; si è invece parlato di una vera e propria riscrittura della disciplina sul PPP (partenariato pubblico privato) per fare decollare uno strumento rimasto ormai da decenni al palo e dei contenuti del progetto di fattibilità tecnico-economica.

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