Open Arms, Bongiorno: Tar obbligava ad assistenza no a sbarco
Open Arms, Bongiorno: Tar obbligava ad assistenza no a sbarco
L'avvocato di Salvini nella arringa al processo in cui il leader della Lega è accusato di sequestro di persona e rifiuto d'atti d'ufficio per aver ritardato lo sbarco di 147 migranti a bordo della nave della ong.

di redazione Roma 18/10/2024 11:52

"Sul provvedimento del Tar è impossibile affermare che possa avere annullato completamente o in parte il decreto Salvini. Il Tar dice che bisognava dare assistenza. Non mi dilungherò oltremodo e rimando alla memoria ma qui mi preme dire che in quel provvedimento, emesso in audito altera parte, l'Italia deve solo fornire assistenza, non si parla di un obbligo di sbarco". Lo ha detto l'avvocato Giulia Bongiorno, legale di Matteo Salvini, nella sua arringa al processo Open Arms, in cui il leader della Lega è accusato di sequestro di persona e rifiuto d'atti d'ufficio per aver ritardato lo sbarco di 147 migranti a bordo della nave della ong Open Arms nell'agosto del 2019. Nelle settimane scorse l'accusa, al termine della requisitoria, ha chiesto la condanna a 6 anni di carcere per l'allora ministro dell'Interno e attuale vicepremier.

"Le esigenze di salute sono certamente primarie, ma qui si deve parlare anche dell'interesse dello Stato. Non è che la parola confini, per il cui uso Salvini è stato deriso, se l’è inventata lui. Esiste. L'accusa secondo me fa l'errore di fondo di considerare solo gli interessi dei migranti e di ritenere l'interesse pubblico estraneo al procedimento di accoglienza. E invece esistono gli interessi dello Stato, lo dice anche una sentenza, passata in giudicato, secondo cui il migrante non ha uno stato di libertà assoluta ma parziale, una porzione l'ha lasciata a casa". E’ quanto ha poi sostenuto Giulia Bongiorno nell’arringa.

La legale ha peraltro detto che il medico salito a bordo "non ha rilevato condizioni di criticità ed è lo stesso che invece ne aveva rilevate il successivo 2 settembre su un'altra nave, la Mare Jonio che difatti è stata fatta sbarcare". E i migranti che si sono buttati in acqua non l'avrebbero fatto per suicidarsi: "In realtà dopo che Open Arms ha bighellonato in mare per così tanto tempo, queste persone volevano raggiungere a nuoto la costa".

Salvini: a testa alta e senza paura

"Qui aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo. A testa alta, senza paura, per l'Italia e gli italiani". E' quanto aveva scritto su X è Matteo Salvini, leader della Lega, che questa mattina è nell'aula bunker del carcere palermitano per l'udienza del processo

Orban, Salvini merita una medaglia

"Siamo con te, amico mio. Matteo Salvini merita una medaglia per aver difeso l'Europa". Lo scrive su X il primo ministro ungherese Viktor Orban, commentando l'arrivo di Salvini nell'aula di Palermo dove è in corso l'arringa della difesa per il processo Open Arms.

Giorgetti, qui perché della lega e allora al governo

"Sono qui perché ero al governo con lui in quel momento e perché' sono della Lega". Lo ha detto Giancarlo Giorgetti, ministro dell'Economia, presente a Palermo alla manifestazione della Lega in sostegno di Matteo Salvini. Anche i ministri Giuseppe Valditara e Roberto Calderoli presenti in piazza Politeama a Palermo alla manifestazione organizzata dal partito in sostegno di Matteo Salvini. Con loro, una nutrita schiera di parlamentari della Lega, che indossano una maglia recante la scritta: "Colpevole di aver difeso l'Italia, io sto con Salvini". In piazza un amplificatore rilancia la voce di Giulia Bongiorno, che tiene l'arringa difensiva al processo.