Il Pil di ottobre è atteso aumentare dello 0,2% su settembre 2024 e dello 0,8% nel confronto annuo. Non sembra facilmente raggiungibile il traguardo di crescita all'1% per il 2024, pure tenendo conto di uno o due decimi di punto aggiuntivi derivanti dal maggiore numero di giornate lavorative dell'anno in corso rispetto al 2023. Una stima più attendibile collocherebbe la crescite a +0,8% o +0,9%. La questione dei decimali assume rilievo nell'ottica del raggiungimento di un indebitamento in rapporto al Pil al di sotto del 3% già nel 2026. Lo sostiene l'Ufficio Studi Confcommercio nella congiuntura di ottobre.
L'inizio dell'autunno non sembra aver diradato le molte ombre che caratterizzano l'attuale situazione congiunturale. La nostra economia, all'interno della quale non mancano moderati spunti di vivacità, sembra essere tornata a viaggiare a ritmi molto modesti, i quali, pur non prefigurando una reale stagnazione, non possono essere valutati come una vera crescita.
La revisione dei conti nazionali e quella dei più recenti profili trimestrali non ha aiutato a delineare un quadro congiunturale più chiaro. Le stime effettuate con i nuovi dati e la considerazione delle più recenti informazioni in alta frequenza conducono a disegnare un terzo trimestre in moderata crescita (+0,3%), rivedendo, quindi, al rialzo la valutazione di stagnazione offerta un mese fa. Non cambia, invece, la ben fondata sensazione di fragilità del quadro economico, caratterizzato da un inceppamento grave del circuito redditi-fiducia-consumi.
La crescita dell'occupazione si sarebbe arrestata sui livelli massimi durante il bimestre settembre-ottobre, a fronte di buone dinamiche nel settore delle costruzioni che quasi compensano i vuoti avvertiti nell'indice della produzione industriale. Il fatturato dei servizi, nel terzo trimestre, risulterebbe moderatamente crescente, nonostante un andamento delle presenze turistiche piuttosto insoddisfacente nella metrica dei dati provvisori. Non escludiamo una revisione al rialzo dei suddetti dati. Nel complesso, i consumi dovrebbero aver mostrato una marginale crescita in settembre (+0,1%), tanto in termini tendenziali quanto nella formulazione della variazione congiunturale su dati destagionalizzati.