"I dati dell'occupazione, nel nostro Paese, segnano una crescita che conforta. Tuttavia l'occupazione si sta frammentando, tra una fascia alta, in cui a qualità e professionalità corrispondono buone retribuzioni, mentre in basso si creano sacche di salari insufficienti, alimentati anche da part-time involontario, e da precarietà. Si tratta di un elemento di preoccupante lacerazione della coesione sociale".
Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante la cerimonia di consegna delle 'Stelle al merito del lavoro' in corso al Quirinale. "L'obiettivo della massima occupazione possibile è iscritto in un orizzonte costituzionale, che non può che essere condiviso dai programmi delle varie posizioni politiche", ha aggiunto Mattarella.
"La centralità del lavoro presuppone la centralità della persona umana. Della dignità della persona il lavoro è indubbiamente un caposaldo. Il lavoro è condizione di indipendenza, economica e non soltanto. E' una leva per accrescere i diritti, individuali e collettivi. Così è stato nella storia della nostra Repubblica", ha detto.
Percorso di ricomposizione della base sociale
"Condividere l'idea del lavoro come fondamento voleva dire avviare un percorso di ricomposizione della base sociale e dell'unità, anche morale, del Paese. Un percorso nel quale la democrazia alimenta equità e libertà. Una libertà uguale. Una dignità uguale. In questo cambiamento d'epoca, non dobbiamo smarrire la strada dei valori. Non deve mai sfuggire che ad animare il lavoro c'è 'la persona che lavora'", ha aggiunto Sergio Mattarella.
"La motivazione etica che vi spinge a continuare, oltre la carriera lavorativa, nell'impegno per la formazione dei giovani, per la trasmissione dei valori di convivenza, è altamente apprezzabile. La Repubblica vi è grata per ciò che fate nei diversi territori, nei diversi ambienti, a cominciare dalle scuole. Quando si parla di sostenibilità si intende anzitutto che la crescita non può più avvenire a discapito dell'ambiente. Ma sostenibilità non è soltanto questo”, ha osservato il Capo dello Stato sottolineando che "è anche equilibrio sociale, capacità di rinnovare e rafforzare i presupposti di valore della democrazia e della libertà." "Il valore del lavoro come fattore di ricomposizione della società va, dunque, ribadito e, se necessario, riscoperto. Si avverte intensamente la necessità di una spinta dalla base della società, a cui voi generosamente vi dedicate", ha detto.
Le donne hanno diritto alle stesse retribuzioni degli uomini
"Stabilisce anche la nostra Costituzione - all'art. 37 - che la donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, deve avere le stesse retribuzioni che spettano ai loro colleghi di genere maschile. Sappiamo che il cammino per giungere al rispetto di questo principio è tuttora da concludere ma va ricordata questa prescrizione e il conseguente dovere delle istituzioni di operare per renderla ovunque effettiva", ha infine sostenuto il Presidente della Repubblica.