Comprare casa rappresenta uno step importante nel raggiungimento dell’indipendenza economica. L’86% dei millennial, giovani che hanno tra i 23 e i 43 anni, ha dichiarato, secondo una ricerca commissionata da SWG da Casavo, che l’avere una abitazione di proprietà è una delle priorità insieme al riuscire alla conquista del posto fisso e quindi di uno stipendio stabile. Il problema è che sta diventando sempre più difficile, per i millennial, riuscire ad acquistare un immobile; e il decreto Salva Casa di Salvini ha peggiorato ulteriormente la situazione, soprattutto per quanto riguarda le grandi città. Il rendere “normale” abitare in un appartamento di 28mq è una misura sicuramente discutibile.
Prima di approfondire la questione miniappartamenti, bisogna mettere sul tavolo due aspetti, che da sempre, hanno condizionato la capacità o meno di acquistare una casa:
- Salari bassi
- Prezzi delle case totalmente fuori controllo.
Differenze salariali: i millennial guadagnano il 34% in meno
Dal punto di vista economico esiste un divario consistente negli stipendi percepiti dalle diverse generazioni. Secondo l’indagine condotta da Odm Consulting un impiegato di 30 anni guadagna in media il 34% in meno di un impiegato di 60 anni. Se si prende come riferimento la retribuzione media di chi ricopre questo ruolo, che è di circa 33.514 euro l’anno, un baby boomer percepisce uno stipendio del 17,5% superiore, rispetto a un impiegato millennial che risulta essere allineato al dato medio.
La situazione non migliora per chi lavora come operaio. La retribuzione media è di circa 27.631 euro l’anno. Anche in questo caso un baby boomer riceve uno stipendio superiore del 17,4% rispetto a quello medio, mentre un millennial riesce ad avere solo un +2,7%.
E per i ruoli dirigenziali? Qui la situazione è ancora peggiore. La retribuzione media è di circa 119.173 euro l’anno. Quella dei baby boomer si colloca al di sopra della media con un +6%, mentre un dirigente millennial ha uno stipendio inferiore alla media del 18,7%. Stessa dinamica per il ruolo dei quadri. Lo stipendio medio è di circa 61.004 euro l’anno e per i baby boomer si supera la cifra di circa del 4,7%. Un quadro millennial deve invece accontentarsi di uno stipendio inferiore del 9,2%.
Prezzi delle case fuori controllo: il decreto Salva Casa penalizza i millennial
Il decreto Salva Casa ha dato il via libera all’abitabilità dei miniappartamenti, cioè parliamo di case che hanno una superficie di 28mq per i bilocali e di 20mq per i monolocali. Una decisione presa per cercare di aumentare gli immobili disponibili sul mercato e rivitalizzare il mercato. Operazione che si può dire essere riuscita visto che c’è stato un vero e proprio boom di miniappartamenti. A Milano, infatti, il 98% delle case disponibili alla vendita risultano essere monolocali. A livello di prezzo, gli appartamenti fino a 28mq (i nuovi bilocali) costano fino a 100.000 euro: il 41% tra i 100.000 e i 200.000 euro e il 14% tra i 200.000 e i 300.000 euro. A Roma, solo il 5% dei miniappartamenti ha un prezzo che va dai 200.000 ai 300.000 euro, mentre il 69% arriva a costare meno di 100.000 euro.
Una casa di 80mq: la nuova frontiera del lusso
Se si vuole comprare una casa di 80mq a Milano, con uno stipendio da impiegato, quindi circa 33.000 euro, la situazione si complica. Stando alle stime presenti sul sito dell’Agenzia delle entrate una casa in zona Niguarda -Bignami (periferia) può costare dai 296 ai 344 mila. Se ci si sposta in una zona semi centrale il pezzo va 280 ai 536mila (stazione Centrale), mentre lievita a 960 mila se ci si sposta in City Life. In centro storico infine (zona Cadorna- Sant’Ambrogio) i prezzi vanno dai 536 agli 832mila euro. Per avere prezzi più abbordabili si deve uscire fuori da Milano. A Paderno Dugnano, a 30 minuti da Milano, per esempio i prezzi per un 80mq, vanno dai 128 ai 236 mila euro.
La casa resta un miraggio
È dunque evidente come comprare casa per un millennial, visto gli stipendi più bassi rispetto alla media, e i prezzi delle case fuori controllo sia molto difficile. Questo fa sì che si esce sempre più tardi dal nido familiare e che si allungano i tempi per diventare autonomi dal punto di vista economico. Il che implica spostare sempre più avanti la possibilità di farsi una famiglia e magari dei figli. Ai millennial si sta dunque togliendo la possibilità di scegliere.
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