Il Consiglio dei ministri ha approvato la legge di bilancio, il testo dispone interventi con effetti pari, in termini lordi, a circa 30 miliardi nel 2025, più di 35 nel 2026 e oltre 40 nel 2027. La manovra si concentra sulla riduzione della pressione fiscale e il sostegno ai redditi medio-bassi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati. Previsti inoltre fondi per il rinnovo dei contratti della Pa, il potenziamento del settore della difesa, il rifinanziamento del fondo sanitario nazionale e per sostenere le famiglie numerose e incentivare la natalità.
Tra le novità più rilevanti: una Card da 1.000 euro a beneficio dei genitori con un Isee entro 40 mila, l'esclusione dell'assegno unico dal computo Isee, la richiesta di un contributo da parte delle banche e assicurazioni pari a 3,5 miliardi, e una spending review con tagli ai ministeri ad eccezione della sanità. Tra le conferme la manovra rende strutturali gli effetti del taglio del cuneo fiscale e l'accorpamento delle aliquote Irpef articolato su tre scaglioni già in vigore nell'anno in corso.
Il Dpb a Bruxelles, deficit/Pil scende al 3,3% nel 2025, nel 2027 al 2,6%
Dopo l'approvazione di ieri in Cdm il Documento programmatico di bilancio (Dpb) è arrivato questa mattina a Bruxelles alla Commissione eurpopea. Nel documento si legge che nello scenario programmatico il rapporto deficit/Pil è previsto scendere dal 3,8% di quest'anno al 3,3% nel 2025, al 2,8% nel 2026, per poi attestarsi al 2,6% nel 2027. Il deficit nel 2024 e' previsto "al 3,8 per cento del Pil, con una revisione al ribasso di 0,5 punti percentuali rispetto al valore contenuto nel Programma di Stabilità (4,3 per cento) e in netta riduzione rispetto al 2023 (-3,4 punti percentuali). Il saldo primario risulterebbe già in surplus (0,1 per cento del Pil)". Nello scenario a legislazione vigente, identico a quello sottostante il PSBMT, "le previsioni piu' favorevoli comportano un significativo miglioramento del profilo dell'indebitamento netto per il triennio 2025-2027 rispetto a quanto previsto nel Programma di Stabilità". Alla fine del triennio, "il deficit si collocherebbe all'1,5 per cento del PIL (rispetto al 2,2 per cento previsto ad aprile)". La tendenza in discesa del deficit annota il testo del Dpb, "è riconducibile al progressivo consolidamento del saldo primario, guidato dal contenimento della spesa primaria e dalla riduzione della spesa per contributi agli investimenti. Al contrario, gli investimenti pubblici si manterranno su un profilo in graduale salita fino al 3,6 per cento del PIL nel 2026, in ragione della prosecuzione dell'attuazione del Pnrr".
Giorgetti: raggiunto accordo con Commissione Ue su estensione a 7 anni
-"Ieri abbiamo definito l'accordo con la Commissione europea per quanto riguarda i contenuti del piano strutturale per l'estensione a 7 anni". Lo ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti in conferenza stampa a palazzo Chigi sulla manovra approvata ieri dal Cdm. "Oltre al Pnrr ci sono gli impegni assunti dal governo che ci permettono di fare un quadro di finanzia pubblica dei prossimi 5 anni coerente con legge di bilancio", ha aggiunto. "La legge di bilancio sarà presentata in Parlamento nei termini previsti per legge. Il 20 è domenica, quindi penso lunedì 21", ha poi dichiarato il ministro dell'Economia nella conferenza stampa a Palazzo Chigi.
"La politica di bilancio per il 2025, finalizzata a sostenere la crescita dell'economia nazionale e a garantire, al contempo, l'equilibrio socioeconomico e la sostenibilità della finanza pubblica, si pone in continuità con le scelte prese dal Governo fin dal suo insediamento", si legge nel documento a firma del ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti. "Alla manovra di finanza pubblica concorrono, oltre alle disposizioni contenute nel disegno di legge di bilancio per il 2025-2027, quelle previste da un apposito decreto-legge. Gli effetti di tali provvedimenti contribuiranno al conseguimento degli obiettivi programmatici fissati con il Piano strutturale di bilancio di medio termine (PSBMT), assicurando il finanziamento delle politiche invariate e degli interventi giudicati prioritari dal Governo".
La flat tax si può fare se concordato andrà bene
"La flat tax la stiamo studiando, e' una delle cose che si potrebbero fare se il concordato preventivo biennale andasse particolarmente bene", ha detto il ministro dell'Economia. Giorgetti ha poi sottolineato che l'intervento sulle banche è legittimo. "Torno alla famosa 'intervista dei sacrifici': una parte censurata di quel pezzo faceva riferimento all'articolo 53 della Costituzione e le sue interpretazioni. Il concetto di capacità contributiva è stato chiaramente espresso. Non si parla di extra profitti ma di profitti creati da situazioni particolari quindi l'intervento è assolutamente legittimo". "Per quanto riguarda le banche l'anno scorso ci avete criticato perché abbiamo fatto una tassa sugli extraprofitti senza farle pagare, quest'anno le facciamo pagare senza tassare gli extraprofitti, mettiamoci d'accordo", ha aggiunto Giorgetti.
Meloni: non ci saranno nuove tasse per i cittadini
"Nel Consiglio dei ministri abbiamo varato la legge di bilancio, un intervento che mette al centro i cittadini, le famiglie e il rilancio della nostra Nazione. Come avevamo promesso, non ci saranno nuove tasse per i cittadini", afferma la premier, Giorgia Meloni, sui social. "Inoltre, rendiamo strutturale il taglio delle tasse sui lavoratori, e 3,5 miliardi provenienti da banche e assicurazioni saranno destinati alla Sanità e ai più fragili per garantire servizi migliori e più vicini alle esigenze di tutti. Con questo Governo, l'Italia guarda al futuro con una legge di bilancio che mette al primo posto il lavoro e il benessere degli italiani", conclude.
. Mentre il Mef guidato da Giancarlo Giorgetti rivendica un testo "in linea con l'approccio serio e responsabile dei provvedimenti economici approvati finora dal Governo". Tenuto conto del nuovo quadro di regole europee e del contesto economico, negativamente influenzato dall'incertezza globale connessa alla prosecuzione del conflitto russo-ucraino e al peggioramento della crisi in Medio Oriente, annota il Tesoro, le misure si concentrano sulla riduzione della pressione fiscale e sul sostegno ai redditi medio-bassi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati.
Critiche le opposizioni che parlano di una manovra fatta di tagli. "Troviamo opaco il modo di agire del governo sui numeri dello Stato. Non abbiamo i dati programmatici sulla spesa, ci riferiamo soprattutto ai tagli inevitabili che il ministro Giorgetti sta facendo sul trasporto pubblico locale, su scuola, sanità e tagli lineari ai ministeri", dice il presidente dei senatori Pd Francesco Boccia.
Nel dettaglio le misure previste dalla manovra comunicate dal Mef.
Riforma fiscale e taglio del cuneo
Vengono resi strutturali gli effetti del taglio del cuneo e l'accorpamento delle aliquote Irpef articolata su tre scaglioni già in vigore nell'anno in corso.
Rinnovo dei contratti
Il governo mette da subito le risorse destinate a finanziare le procedure di rinnovo dei contratti del pubblico impiego, con particolare riferimento al triennio 2025-2027.
Sanità, rinnovo dei contratti
Vengono incrementate le risorse anche per finanziare il rinnovo dei contratti. In particolare, nel prossimo biennio lo stanziamento e' in linea con la crescita del PIL nominale.
Famiglie e bonus nascite
Sono confermate e potenziate le misure sui congedi parentali. Introdotta anche una "Carta per i nuovi nati" che riconosce 1000 euro ai genitori entro la soglia Isee di 40 mila euro per far fronte alle numerose prime spese per ogni nuovo nato. La manovra rafforza il bonus destinato a supportare la frequenza di asili nido, anche prevedendo l'esclusione delle somme relative all'assegno unico universale dal computo dell'ISEE. Tra le misure di carattere sociale, la carta "dedicata a te" è rifinanziata per il 2025 nella misura di 500 milioni. Nel compiuto delle detrazioni si terrà conto del numero dei familiari a carico. Più numerosi i componenti della famiglia, maggiori sono gli spazi per le detrazioni fiscali.
Lavoro e imprese
Nel Mezzogiorno si confermano gli incentivi finalizzati all'occupazione dei giovani e delle lavoratrici, che saranno riconosciuti anche ai rapporti di lavoro attivati nel biennio 2026-2027. Confermati inoltre la decontribuzione in favore delle imprese localizzate nella ZES e gli incentivi all'autoimpiego nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione digitale ed ecologica. Oltre alla conferma dei fringe benefits per tutti gli aventi diritto, gli importi vengono maggiorati per i nuovi assunti che accettano di trasferire la residenza di oltre 100 chilometri. Tra le misure fiscali si conferma, anche per il triennio 2025-2027, la tassazione agevolata al 5% dei premi di produttività erogati dalle aziende ai lavoratori
Pensioni
Vengono confermate le misure dello scorso anno e potenziate quelle destinate ai lavoratori pubblici e privati che raggiungono l’età della pensione ma restano a lavoro.
Investimenti pubblici
Previste risorse per assicurare che, successivamente al termine del PNRR, l'andamento della spesa per investimenti pubblici sia coerente con i requisiti della nuova governance europea. Ci sarà un potenziamento delle risorse per il settore della difesa.