In due continenti diversi, lontani, alle opposte estremità della Via della Seta, eppure restano sempre due paesi uniti da basi storiche e commerciali solide: Italia e Cina celebrano il 20° anniversario del loro partenariato strategico in un anno denso di altre ricorrenze ma, soprattutto, di appuntamenti per consolidare il rapporto nel futuro. Non c’è infatti solamente l’occasione per ricordare i 700 anni dalla morte di Marco Polo o quella per i primi 75 anni dalla fondazione della Repubblica popolare cinese; in aggiunta e in occasione dei Giochi invernali di Milano Cortina 2026 (dal 6 al 22 febbraio), sarà proprio il paese asiatico a passare il testimone all’Italia avendone ospitato la precedente edizione, nel 2022 a Pechino.
Gli accordi editoriali tra China Media Group e alcuni gruppi media nazionali
In vista delle prossime Olimpiadi e per sostenere questa collaborazione millenaria ancora negli anni, contribuiscono anche gli accordi editoriali tra China Media Group e alcuni gruppi media tricolori: riparte così il nuovo programma tv Cargo - Le nuove rotte dell’economia, dedicato alle nuove rotte dell’economia, su Class Cnbc del gruppo Class Editori, che ha già firmato con la Cina tre accordi di cooperazione in campo editoriale (con l’agenzia stampa Xinhua News Agency, con China Media Group che riunisce la televisione e la radio cinese e poi ancora con People’s Daily, il Quotidiano del Popolo). Sempre in ambito editoriale, ci sono pure il format televisivo Scoprire la Cina di Netweek Group, per spaziare dal food all’industria, e la rubrica online Ponte tra Italia e Cina, realizzata da China Media Group e Il Giornale, senza dimenticare la partnership con Mfe-MediaForEurope (già Mediaset).
Una partnership solida, di cui ha beneficiato anche il turismo
«I cittadini cinesi hanno voglia d’Italia, di made in Italy e l’Italia è impegnata nel raccontare la Cina ampliandone l’immagine e la conoscenza», ha dichiarato ieri il ministro del turismo Daniela Santanché, in occasione dell’evento «Distanti ma vicini. Media e Cultura tra Italia e Cina nel 20° anniversario del Partenariato strategico», tenutosi alla Triennale di Milano. «Tra i due paesi c’è una partnership solida, di cui ha beneficiato anche il turismo tricolore. Ci possono essere visioni differenti ma non manca il dialogo. Il turismo è una delle vie della pace», ha rilanciato il ministro ipotizzando anche una nuova missione a Pechino.
Quindi, un legame che si può definire «imprescindibile», è intervenuto Paolo Panerai, amministratore delegato ed editor in chief di Class Editori, che già nel 1978 aveva intervistato «il vicepresidente e rifondatore della Cina Deng Xiaoping per la prima volta per un m edia italiano. L’intervista si è svolta in francese perché Deng Xiaoping aveva lavorato alla futura Renault. Dopo, ho organizzato con l’aiuto di Sandro Pertini l’intervista di Oriana Fallaci allo stesso Deng Xiaoping, riportata nel libro Il Nuovo Milione». I contatti tra Italia e Cina hanno inoltre ancoraggi più moderni e attuali, sempre secondo Panerai, in particolare nei testi delle due Costituzioni che non a caso, tradotte, sono state inviate come omaggio rispettivamente al presidente Sergio Mattarella e al presidente cinese Xi Jinping, durante il suo viaggio nella Penisola.
Gli scambi tra i due paesi spaziano dalla politica alla scienza
«La Cina si apre al mondo e, in particolare, agli scambi con l’Italia», ha confermato il viceministro Xing Bo, vicepresidente di China Media Group. «Quest’anno, l’Anno del Dragone, è stato molto festeggiato anche a Milano: si tratta della conferma di un rapporto che va promosso ulteriormente. I Giochi di Milano Cortina 2026 saranno una nuova occasione per farlo, anche in ambito sportivo». Peraltro, ha sottolineato Liu Kan, console generale cinese a Milano, «gli scambi spaziano già dalla politica alla scienza. Il presidente Mattarella è atteso a Pechino».
In definitiva, allora, «la Cina non è così lontana in un mondo sempre più globalizzato. L’impegno resta quello di rafforzare costantemente il ponte che unisce le due nazioni», ha detto Nicola Speroni, a.d. de Il Giornale, mentre Fedele Confalonieri, presidente di Mfe-MediaForEurope, ha ricordato sia «le dimensioni importanti delle audience in Cina» sia «le interessanti e importanti produzioni di fiction», tra i motivi per cui l’ex Mediaset ha avviato da tempo una partnership con il paese asiatico.