Debito pubblico, Bankitalia rivede al rialzo dal 2020 al 2023
Debito pubblico, Bankitalia rivede al rialzo dal 2020 al 2023
Ad agosto le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 62,4 miliardi, in aumento del 13,4%

di redazione Roma 15/10/2024 10:43

Il debito delle Amministrazioni pubbliche è stato rivisto al rialzo di 2,5 miliardi nel 2020, 4,6 mld nel 2021, 4,7 mld nel 2022 e 5 mld nel 2023, rispetto ai dati pubblicati lo scorso 16 settembre. Lo rileva Bankitalia nella pubblicazione statistica "Finanza pubblica: fabbisogno e debito". Oltre agli effetti della Revisione generale e dell'ordinario aggiornamento delle fonti, le nuove stime riflettono in particolare una modifica metodologica, concordata a livello europeo, nella contabilizzazione degli interessi differiti sui prestiti dello European Financial Stability Facility (EFSF) alla Grecia.

Ad agosto le entrate tributarie contabilizzate nel bilancio dello Stato sono state pari a 62,4 miliardi, in aumento del 13,4% (7,4 miliardi) rispetto allo stesso mese del 2023. Nei primi otto mesi dell'anno le entrate tributarie sono state pari a 371,7 miliardi, in aumento del 5,5% (19,2 miliardi) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Mutui, nuovo forte aumento della domanda

Bankitalia rileva anche che anche in Italia nel terzo trimestre si sono stabilizzati i criteri delle banche per l'offerta di credito alle imprese e sui mutui alle famiglie, mentre è continuato un leggero inasprimento sul credito al consumo, a riflesso di una "minore tolleranza per il rischio" da parte degli istituti. E se la domanda di credito delle imprese ha continuato a diminuire, ma in misura più lieve rispetto ai ritmi visti da inizio 2023, la richiesta di mutui delle famiglie "ha registrato un nuovo marcato aumento". 

I termini e le condizioni generali sono divenuti leggermente più favorevoli, principalmente attraverso la diminuzione dei tassi di interesse praticati sui prestiti, dovuta anche alla riduzione dei margini. "Al miglioramento dei termini e delle condizioni hanno contribuito la maggiore tolleranza del rischio, la pressione concorrenziale e le prospettive economiche generali", nota Bankitalia.

I criteri di offerta sui finanziamenti alle famiglie per l'acquisto di abitazioni non hanno registrato variazioni. Per il trimestre in corso gli intermediari si attendono criteri invariati per i prestiti alle imprese e per quelli alle famiglie con finalità di consumo e un lieve allentamento sui mutui.

Nel trimestre in corso la domanda di prestiti di imprese e famiglie è attesa crescere in tutti i comparti. Le condizioni di accesso delle banche al finanziamento sono migliorate con riferimento principalmente ai titoli di debito a medio-lungo termine, prosegue Bankitalia. Nel trimestre in corso le condizioni di accesso alla raccolta non registrerebbero variazioni significative.

Nei sei mesi terminanti in settembre le variazioni del portafoglio di attività di politica monetaria dell'Eurosistema non hanno esercitato alcun impatto sulle attività totali delle banche, sulle condizioni di finanziamento, sulla redditività, sul coefficiente patrimoniale, sulle politiche di offerta e sui volumi erogati. Gli effetti sarebbero nulli anche nel semestre in corso.