Il non profit rallenta la sua decrescita dal punto di vista delle unità fermandosi a 360.061 istituzioni non profit (INP) ma continua la crescita in termini di dipendenti che arrivano a 919.431 (+2,9%). Si conferma un incremento delle non profit nel Mezzoggiorno d’Italia (+12%). È quanto emerge dai dati Istat presentati oggi in anteprima in occasione della XXIV edizione delle Giornate di Bertinoro per l’Economia Civile, il tradizionale appuntamento di AICCON - Centro Studi dell’Università di Bologna, in corso a Bertinoro (FC). Come di consueto, le Giornate di Bertinoro sono l’occasione per presentare gli ultimi dati di Istat sulle dinamiche e la trasformazione del settore non profit negli ultimi dieci anni e un approfondimento sull’innovazione sociale.
I dati Istat sul non profit riportano oggi una fotografia in cui aumenta il peso delle istituzioni non profit (INP) più strutturate, che riescono a sviluppare una capacità di generare occupazione molto più alta in proporzione anche al numero delle unità: le INP con 17 anni e più registrano un +4,3 in termini di dipendenti. Dai dati emerge inoltre come all'interno dell'universo delle organizzazioni sia evidente una decrescita della cooperazione sociale (-5,6%) e una crescita invece molto significativa delle fondazioni (+13,2%) e soprattutto delle Associazioni di promozione sociale. Anche le attività di volontariato, che nel 2021 avevano mostrato una leggera diminuzione, oggi sono in ripresa.
In aumento in pochi settori di attività
Le INP risultano concentrate soprattutto nei settori della cultura, sport e attività ricreative mentre i dipendenti in quelli tradizionali del welfare: assistenza sociale, istruzione e sanità. La crescita in termini numerici delle non profit si registra particolarmente nei nei settori delle attività ricreative, filantropia e tutela dei diritti, mentre diminuiscono di più nella religione e istruzione e ricerca. In termini di dipendenti un aumento più significativo riguarda invece i settori delle relazioni sindacali e rappresentanza interessi e della filantropia e promozione del volontariato.
Nel 2021 le istituzioni non profit innovatrici, che hanno dichiarato di aver realizzato un progetto di innovazione sociale sono pari all’8,3% del totale, ovvero poco meno di 30.000. Tra queste prevalgono le cooperative sociali, la cui incidenza sul totale è del 7,7% (rispetto al 4,2% del settore) e le fondazioni, che rappresentano il 3,9% (rispetto al 2,3% sul totale).
Le INP innovatrici si distinguono dal resto delle INP per l’orientamento solidaristico: quasi 8 no profit su 10 sono orientate alla pubblica utilità. Due terzi delle INP innovatrici hanno come mission il sostegno e supporto a soggetti deboli e in difficoltà e quasi la metà di esse finalizzano le attività alla promozione e la tutela dei diritti.
Le istituzioni che innovano sono anche quelle che hanno una maggiore propensione all'innovazione digitale, al coinvolgimento degli utenti del territorio e alle reti. Hanno infatti un’ampia rete di stakeholder, che si distingue per la pluralità dei soggetti coinvolti. Il 55% ha una rete multi-stakeholder, il 74,6% ha relazioni con la Pubblica Amministrazione e il 67% con i destinatari delle attività. Inoltre le INP più innovatrici presentano un maggiore grado di digitalizzazione: quasi la totalità (95,5%) utilizza almeno una tecnologia digitale, il 55,5% utilizza le piattaforme digitali e 4 su 10 le applicazioni mobile.
Gli elementi innovativi
Tra gli elementi innovativi rilevati emergono la creazione di nuove relazioni che riguarda metà delle INP innovatrici, seguita dallo sviluppo di un nuovo servizio/prodotto (46,2%). Quasi un terzo delle INP segnala di avere innovato i processi e, non meno rilevante è la quota delle INP che hanno individuato nuove tipologie di utenti (23,9%) e rigenerato un luogo (19,1%). Nel 65,3% dei casi le INP innovatrici hanno realizzato il progetto o intervento in collaborazione con altri soggetti pubblici o privati e nell’ambito della collaborazione, l’istituzione non profit ha svolto il ruolo di promotore nel 50,8% dei casi.
Con la realizzazione del progetto/intervento di innovazione sociale le INP dichiarano di aver raggiunto diversi risultati, generando effetti positivi sui processi e sulle attività, tra cui lo scambio di know-how e il coinvolgimento dei beneficiari nella fase progettuale. Oltre il 56% delle organizzazioni che promuovono l'innovazione è riuscita a cambiare anche il modo di lavorare dei propri dipendenti, dimostrando come l'innovazione sociale è necessaria non soltanto per il territorio e lo sviluppo, ma è anche uno strumento per cambiare le organizzazioni del terzo settore.
"Non basta più promuovere buone soluzioni – sottolinea Paolo Venturi, direttore AICCON - È necessario creare nuove istituzioni e, insieme a esse, contribuire a ridisegnare le regole del gioco che sono alla base della crescente incertezza e vulnerabilità. Le Giornate di quest'anno vogliono essere un’occasione di confronto e proposta, con l’obiettivo di rafforzare e stimolare l'economia sociale verso un rinnovato protagonismo. Crediamo che dietro ogni bisogno ci sia bisogno di trasformazione, di cambiare le regole de gioco e l’inovazione sociale è alla base di tutto questo. Come emerge dai dati ISTAT presentati oggi qui a Bertinoro in anteprima, l'innovazione non è semplicemente una finalità, ma è una grande palestra dove fare change management, cioè provare proprio a cambiare le istituzioni”.
“Oltre 200 persone sono a Bertinoro e 1000 collegati in diretta streaming per la XXIV edizione delle Giornate di Bertinoro per l’Economia Civile, l’evento dell’economia civile più longevo d’Italia. Al centro di questa edizione i fattori alla base della trasformazione sociale con l’intento di rilanciare il protagonismo di istituzioni e imprese in questa fase di transizione” ha dichiarato Stefano Granata, Presidente di AICCON.