Global brand, Ferrari va più veloce degli altri
Global brand, Ferrari va più veloce degli altri
È il marchio che cresce di più nella classifica Interbrand. Al debutto Nvidia e Jordan, prima marca «umana». I marchi italiani? Sanno anticipare le esigenze dei clienti

di di Marco Livi 11/10/2024 02:00

Apple, Microsoft e Amazon, Google, Samsung, Toyota, Coca-Cola, Mercedes-Benz, McDonald’s, Bmw sono nell’ordine i primi 10 marchi col maggior valore economico a livello globale, secondo l’indagine Interbrand Best Global Brands 2024. Una classifica dinamica che registra sia gli ingressi di Nvidia (n. 36), Pandora (n. 91) e Range Rover (n. 96) sia il ritorno di altri marchi come Uber (n. 78) e Lg (n. 97). Spicca anche il debutto di un marchio «umano»: Jordan (n. 99), collezione realizzata da Nike che deve il suo nome al cestita Usa Michael Jordan. Nel ranking c’è un po’ d’Italia grazie a Ferrari (n. 62), peraltro brand con la maggior crescita all’attivo tra tutti (+21%), e grazie a Gucci (n. 41) e Prada (n. 83 e un significativo +14%). A proposito di crescita, Allianz è il primo brand assicurativo al mondo, salendo per la prima volta tra i primi 30 globali, con un valore di 23,5 miliardi di dollari (21,5 mld di euro).

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La mancata opportunità dei big

Complessivamente, Interbrand indica un valore dei 100 brand globali pari a 3.400 miliardi di dollari (circa 3.112 miliardi di euro), in crescita di 3,4 volte dalla prima rilevazione, avviata 25 anni fa. Ma anche i più importanti brand possono ulteriormente migliorare se, come rileva Gonzalo Brujó, global ceo di Interbrand, fossero stati «gestiti come asset strategici per la crescita. Allora, il valore complessivo dei brand in classifica avrebbe potuto raggiungere i 6.900 miliardi di dollari (6.315 miliardi di euro, ndr). La crescita che osserviamo nasconde, in realtà, un’incredibile opportunità mancata», che la società internazionale di consulenza valuta negli anni in 3.500 miliardi di dollari (circa 3.200 miliardi di euro) e, nel dettaglio dell’ultimo anno, in 200 miliardi di dollari (183 miliardi di euro).

Chi sale, chi scende e il caso Apple 

Se nei primi dieci posti ci sono comunque variazioni rispetto all’anno scorso (Coca-Cola avanza di due caselle, Mercedes-Benz retrocede di una e McDonald's ne guadagna due), anche sulla conferma di Apple sul gradino più alto del podio c’è un aggiornamento, almeno secondo Greg Silverman, global director of brand economics di Interbrand: «al contrario di altri che si sono tuffati a capofitto nell’intelligenza artificiale, Apple ha intrapreso un percorso più consapevole, in modo da garantire che le proprie versioni di IA corrispondessero ai valori aziendali. Questa scelta ha anteposto la fiducia a lungo termine ai ricavi a breve termine. La mossa ha portato a una crescita delle azioni del 20% da inizio anno e prevediamo che il valore di questo brand aumenti nella classifica del 2025».
Sui marchi tricolori, infine, è Lidi Grimaldi, ceo della sede italiana di Interbrand, a dare una chiave di lettura: «le loro performance dimostrano di saper leggere e anticipare le aspettative dei consumatori e di creare relazioni rilevanti trascendendo il settore di appartenenza e ampliando la loro presenza».
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