Piazza Affari, avvio col segno meno. Spread in lieve allargamento a 148 punti
Piazza Affari, avvio col segno meno. Spread in lieve allargamento a 148 punti
L'indice Ftse Mib apre la seduta odierna cedendo lo 0,36% a 23.696 punti. L'All-Share apre a 25.758 punti (-0,38%). Dopo i primi scambi, negative anchele borse europee

13/11/2019 09:00

Avvio in ribasso a Piazza Affari. L'indice Ftse Mib apre la seduta odierna cedendo lo 0,36% a 23.696 punti. L'All-Share apre a 25.758 punti (-0,38%). Spread Btp/Bund in lieve allargamento a 148,311 punti base.
Dopo i primi scambi, negative anchele borse europee: Francoforte Dax 13.247,46 punti (-0,26%) - Parigi Cac 40 5.910,35 punti (-0,18%) - Londra Ftse 100 7.334,68 punti (-0,42%) - Madrid Ibex-35 9.258,40 punti (-0,53%).
La Borsa di Tokyo ha chiuso in calo, con gli investitori che sono tornati a temere la mancanza di progressi nelle trattative commerciali tra Stati Uniti e Cina. Nel dettaglio il Nikkei ha terminato le contrattazioni con un ribasso dello 0,9% a 23.319,87 punti. Deboli i titoli del comparto finanziario, con Shinsei Bank che ha perso l'1,2%, mentre Sumitomo Mitsui Financial Group e Mizuho Financial Group sono scese entrambe dello 0,3%. Male anche i titoli legati ai consumi. Kirin Holdings ha lasciato sul terreno l'1,3%, Takashimaya il 2,2% e Marui Group il 2,1%.
Wall Street ha chiuso in lieve rialzo, con il Nasdaq Composite che ha aggiornato il record storico di chiusura a 8.486,09 punti, nonostante il presidente americano, Donald Trump, durante il discorso all'Economic Club di New York, non abbia fornito alcuna indicazione sull'andamento delle trattative commerciali con la Cina o sui possibili dazi sulle auto europee. Il Dow Jones è rimasto invariato, mentre l'S&P 500 è salito dello 0,16% e il Nasdaq Composite dello 0,26%.
Il dollaro si è rafforzato nei confronti dell'euro. Un accordo sulla 'fase 1' delle negoziazioni commerciali fra Stati Uniti e Cina potrebbe spingere al rialzo l'euro, anche se per poco e in maniera limitata, sostiene Jane Foley, analista di Rabobank. Anche nel caso in cui Washington e Pechino dovessero raggiungere un'intesa, permane il rischio di nuove tensioni durante la fase successiva dei colloqui commerciali, prosegue l'esperta. Gli strategist dell'Istituto olandese prevedono un calo della moneta unica nei prossimi tre mesi. In ogni caso, una tregua commerciale fra Usa e Cina sarebbe positiva per l'euro poiché stimolerebbe la crescita globale e l'export tedesco, conclude Foley.
Sul fronte britannico, i programmi di politica fiscale dei principali partiti britannici preoccupano l'economia e la sterlina, sostiene Jane Foley, analista di Rabobank. I conservatori e i laburisti hanno promesso politiche di bilancio espansive in vista delle elezioni di dicembre. Questo potrebbe "avere ripercussioni negative sul merito di credito del Paese e sul gbp", prosegue Foley. I commenti dell'esperta di Rabobank arrivano dopo che Moody ha cambiato l'outlook sul debito sovrano britannico da 'stabile' a 'negativo'.
Entrando nel dettaglio dei principali cross, l'euro/usd tratta sotto 1,11 a 1,1012, l'usd/yen è sopra 109 a 109,062 e il gbp/usd è sotto 1,29 a 1,2851.