Pd, Marcucci chiede la verifica di governo,ma Zingaretti lo sconfessa
Pd, Marcucci chiede la verifica di governo,ma Zingaretti lo sconfessa
Il capogruppo dem al senato interviene a palazzo Madama dopo Conte e sottolinea l'inadeguatezza di alcuni ministri e la necessità di un rimpasto. Il segretario del Pd, però, garantisce "piena e leale collaborazione" al premier e difende tutti i ministri. Renzi: "Dpcm sbagliato. Conte senza i miei giochini politici oggi farebbe il professore a Firenze"

di Giampiero Di Santo 29/10/2020 19:05

Clamoroso nel Pd. Il capogruppo al senato, Andrea Marcucci, oggi in aula a palazzo Madama ha chiesto al premier Giuseppe Conte in modo piuttosto eplicito una verifica di governo e un rimpasto con la sostituzione di alcuni ministri considerati "non del tutto adeguati". Ma il segretario del partito di Largo del Nazareno ha sconfessato il suo presidente dei senatori e ha garantito a Conte "una piena e leale collaborazione" e il massimo sostegno a tutti i ministri del Conte bis. Un intervento, quello di Zingaretti, mirato soprattutto a placare l'attivismo di  Marcucci, di estrazione renziana ma rimasto nel partito dopo la scissione che ha dato i natali a Italia Viva. 

L'episodio rientra nel nervosismo che ha attanagliato la maggioranza giallorossa dopo il peggioramento dell'emergenza sanitaria nel paese e dopo la richiesta del leader di Iv Matteo Renzi, di modifiche al Dpcm messo a punto dell'esecutivo il 23 ottobre scorso. Quel provvedimento , che prevede chiusure più o meno accettabili con l'obiettivo di contenere i contagi, è stato criticato da Renzi, attaccato però da Zingaretti con l'accusa di volere tenere "un piede in due scarpe", in quanto parte della maggioranza e al tempo stesso quasi opposizione. Anche nel Pd, però, i dubbi sul dpcm non sono mancati e oggi la sortita di Marcucci, senza dubbio vicino all'ex segretario Renzi, ma anche capogruppo finora mai messo in discussione, è stata per Zingaretti la goccia che ha fatto traboccare il vaso. 

"Ho chiesto al presidente Conte di valutare se i singoli ministri sono adeguati all'emergenza che stiamo vivendo perchè questo governo deve avere i migliori uomini e donne e di promuovere la verifica della tenuta della maggioranza", aveva detto Marcucci questa mattina dopo le comunicazioni di Conti sul dpcm. "Ho chiesto anche di trovare il modo di coinvolgere le opposizioni. Gli esponenti delle opposizioni non devono essere distruttivi, devono valutare, quando fanno un intervento, se fa bene al futuro del Paese, ma devono avere un luogo, una commissione parlamentare o un'altra struttura, un comitato di salvezza nazionale, in cui si possono confrontare con il governo e la maggioranza. Governo e parlamento devono fare di tutto affinchè le misure siano limitate nel tempo e per far questo le misure devono essere incisive". 

Parole chiarissime, che hanno provocato con molta probabilità l'ira del premier Conte e hanno costretto Zingaretti a intervenire immediatamente: "ll sostegno del Partito Democratico a questo governo e ai suoi ministri è pieno e totale. Non in discussione. Posizione ribadita, tra l'altro, all'unanimità alcune ore fa dalla direzione nazionale sul voto della mia relazione".

Dopo il richiamo di Zingaretti, sono arrivare le dichiarazioni di molti esponenti del Pd allineati sulle posizioni del segretario: "In una fase tanto grave per il paese, in cui ogni sforzo va dedicato a sconfiggere il virus e la crisi, parlare di rimpasti appare una cosa fuori dal mondo", sostiene il vicepresidente dei senatori del Pd, Franco Mirabelli. "Gli italiani hanno bisogno di avere la certezza che il governo e la maggioranza si stanno occupando di tutelare la loro salute e l'economia. Il Pd si è assunto questa responsabilità, chi pensa ad altro sbaglia". Quasi identiche, almeno nel signoficato, le parole dell'ex ministro della Difesa, Roberta Pinotti: "Di tutto abbiamo bisogno oggi, tranne che di mettere in discussione il governo. Forse il presidente Marcucci intendeva dire che ognuno di noi, anche i ministri, devono dare il meglio in questa drammatica situazione. Mi parrebbe altrimenti lunare porre il tema di un rimpasto di governo, tanto più con il momento che il paese sta vivendo". "Non ho chiesto nessun rimpasto", ha replicato Marcucci, "ho chiesto al presidente del consiglio di assumersi la responsabilità dell'azione di governo, inclusa quella dei singoli ministri. E  ho chiesto di aprire una fase di coinvolgimento parlamentare più profondo. Che includa anche le opposizioni. Basta con il chiacchiericcio".

Era stato del resto proprio Renzi, con un'intervista rilasciata a Repubblica, a rinfocolare polemiche e sospetti nella maggioranza: "Il Dpcm è sbagliato perché non poggia su dati scientifici, ma sulle ansie di alcuni ministri preoccupati", aveva dichiarato a proposito dell'ultimo decreto, che "non riduce il numero dei contagiati, ma aumenta il numero dei disoccupati". Il "senatore semplice"  aveva inoltre osservato, a proposito dell'accusa mossa da Conte nei suoi confronti ("soffia sul fuoco del malcontento per qualche punto in più di consenso nei sondaggi", era stato il giudizio del premier a proposito delle dichiarazioni del leader di Iv):"È un modo sbrigativo di rispondere alle critiche. Mi sembra più adatto a un populista che a un premier. Vorrei ricordare che senza i miei giochini politici di un anno fa oggi Conte farebbe il professore all’Università di Firenze e in queste ore si occuperebbe di come funziona la didattica online da Novoli, non di Dpcm». E non è tutto, perché Renzi ha ribadito di non comporendere perfettamente la necessità di chiudere teatri e palestre: "Non ho visto numeri chiari da parte dei tecnici. Ma vedo molti consulenti del ministero in Tv, spero rimanga loro il tempo di studiare le carte. Auspico che non si arrivi al lockdown. Ieri, sia Francia che Germania hanno imposto nuove chiusure, e un lockdown più leggero rispetto a quello di marzo e aprile. Il virus  è forte in tutta Europa, ma si tratta comunque di due paesi che tengono aperte le scuole. Qui abbiamo pensato ai banchi a rotelle e non ad avere un punto medico in ogni istituto". Renzi ha anche ribadito che il Mes dovrebbe essere utilizzato immediatamente: "Rifiutare il fondo salva stati è masochismo e sinceramente  non capisco la sponda che Gualtieri sta dando ai 5 stelle su questo». Ma per metà 2021 il senatore spera arrivi un vaccino per tutti: "L’Italia ce la farà. Ma dobbiamo abbandonare la superficialità e il populismo", ha concluso.