Mediobanca, ricavi in crescita del 4% nel piano al 2023
Mediobanca, ricavi in crescita del 4% nel piano al 2023
A 3 miliardi di euro. Spinta dal Wealth management. Previsto un riposizionamento verso l'alto di CheBanca!

12/11/2019 14:52

Ricavi in crescita composta del 4% a 3 miliardi di euro, con un Eps in progresso del 4%. Sono queste le principali linee guida sul fronte della crescita che Mediobanca ha indicato nel nuovo Piano strategico al 2023. Nel documento emerge inoltre che il Rote viene ulteriormente alzato all'11%, rispetto al 10% che era stato indicato nel progetto appena concluso.
Sul fronte della remunerazione agli azionisti, la merchant milanese confida di poter distribuire ai suoi soci fino a 2,5 miliardi di euro nei quattro anni di Piano, pari a un progresso del 50% calcolato sul totale delle cedole distribuite nel periodo. In particolare, il dividendo unitario per l'esercizio aperto al 1° luglio scorso è visto in crescita tendenziale del 10%, per poi rafforzarsi ulteriormente del 5% anno su anno fino a fine Piano per un totale di 1,9 miliardi. A ciò si aggiungerà un progetto di buyback e cancellazione dei titoli riacquistati il cui controvalore viene indicato in una forchetta compresa tra 0,3 e 0,6 miliardi di euro. Il totale degli attivi viene poi visto in crescita dell'8% a 83 miliardi di euro, con masse gestite e amministrate indicate in progresso dell'11% a 59 miliardi. Analogamente, gli impieghi nell'aroc di Piano cresceranno a 51 miliardi (+4%).
Per quanto riguarda gli indicatori patrimoniali, l'istituto guidato da Alberto Nagel parla di un'ottimizzazione del Cet1 ratio, phase-in, al 13,5% annuo, con spazio per ulteriore crescita esterna.
Tra gli obiettivi indicati, Mediobanca intende "affermarsi definitivamente come operatore distintivo in Italia per qualità, innovatività, valore dell'offerta per i clienti affluent, private e imprenditori". Piazzetta Cuccia vede in particolare un ulteriore rafforzamento della divisione di Wealth Management che "tramite cospicui investimenti in distribuzione (forza vendita +60% a oltre 1.400 professionisti), tecnologia e prodotti rafforzerà ulteriormente posizionamento, ricavi e redditività, uguagliando il Cib in termini di contribuzione ai ricavi del gruppo e divenendo il primo contributore in termini di commissioni". Su questo fronte, la redditività crescerà "in maniera significativa" (il Roac è atteso in crescita dal 16% al 25%), mantenendo l'elevata qualità e sostenibilità dei ricavi e incrementando l'efficienza (cost/income visto al 70%). Gli attivi creditizi aumenteranno poi del 10% a 17miliardi, la marginalità lorda si raffrorzerà nell'are di 90 punti base (+8bps nel quadriennio), grazie al ricorso a maggiori sinergie con la fabbrica prodotti e al miglioramento contestuale della qualità/dimensione media dei portafogli, pur mantenendo un pricing fair rispetto alle medie settoriali e un'elevata qualità dei ricavi (90% ricorrenti, assenza di ottimizzazione fiscale), ricavi in crescita dell'8% a 0,7 miliardi, stretto controllo dei costi e presidio del costo del rischio. Una miscela che secondo piazzetta Cuccia permetterà di raddoppiare gli utili e innalzare la redditività del Wealth Management al 25%.
Cambiando fronte, per la controllata CheBanca! l'obiettivo del quadriennio consisterà nel "cogliere l'opzione di valore insita nel segmento affluent" ed è previsto "un riposizionamento verso l'alto". In questo contesto, l'istituto guidato da Gian Luca Sichel dovrà trasformarsi in un'entità di wealth manager "dedicata al segmento di clientela Affluent e Premier, cui sarà associato un significativo aumento dei volumi, dei ricavi e della redditività". Nel dettaglio, CheBanca! potenzierà la propria rete distributiva (+60% a 1.275 unità) sia quella proprietaria (da 445 a 600 professionisti) sia di consulenti finanziari (è previsto il raddoppio a 675 professionisti), investendo nella formazione: la capacità di originare flussi di raccolta netta (oggi pari a circa 2 miliardi annui) si svilupperà in maniera significativa, soprattutto per la componente di masse gestite. Inoltre, verranno rafforzate le piattaforme digitali, per supportare il servizio di consulenza tramite app e canali remoti. Amplierà poi la gamma prodotti, dotandosi di un'offerta adeguata al soddisfacimento dei bisogni di investimento della clientela affluent. Infine, è atteso un sostanziale miglioramento della redditività grazie al conseguimento di sinergie di gruppo sul lato prodotti e di una maggior efficienza derivante anche dalla maggiore scala operativa.
Crescita dunque, ma non soltanto organica. Nel futuro a breve e medio termine, Mediobanca intende continuare anche "la valutazione di opportunita' di crescita esterna tramite acquisizione". La merchant milanese "continuerà nella propria espansione anche tramite acquisizioni, così come avvenuto nell'arco dell'ultimo Piano", viene infatti spiegato nel documento, che chiarisce inoltre come verranno considerate target papabili "aziende che possano accelerare il processo di crescita nelle aree di attività caratteristiche" con preferenza "per i business a basso assorbimento di capitale e elevato contenuto commissionale". Fattori abilitanti su questo fronte saranno inoltre "la compatibilità culturale e l'approccio etico al business". Le acquisizioni in cantiere continueranno a rispondere "ai criteri di creazione di valore da sempre seguiti".
In piena continuità viene vista infine la gestione della quota del 12,91% detenuta nel capitale delle Generali, sulla quale nelle scorse settimane erano piovute piccate osservazioni da parte di Leonardo Del Vecchio. Proprio ieri, il patron di Luxottica ha ufficializzato attraverso Consob di essere salito a ridosso del 10% di piazzetta Cuccia, diventandone così il primo socio. La partecipazione nel Leone in mano a Mediobanca "continuerà a contribuire in maniera positiva alla creazione dei ricavi e degli utili del gruppo, migliorandone stabilita' e visibilità". La valenza dell'investimento, viene infatti ribadito nel documento, "risiede nella buona redditivita' e nell'opzione di valore che l'interessenza assicura al gruppo in termini di risorse disponibili ed attivabili in caso di crescita".