Manovra, Sugar e plastic tax rinviate e dimezzate
Manovra, Sugar e plastic tax rinviate e dimezzate
Il ministro per i rapporti con il parlamento Federico D'Incà annuncia l'intesa politica. Nel pomeriggio si è svolto il nuovo vertice di maggioranza dopo la sospensione dei lavori per le tensioni tra Pd e Iv sulla cancellazione di plastic e sugar tax e sulla riduzione del cuneo fiscale

di Giampiero Di Santo 06/12/2019 17:29

Dopo lo scontro, arriva l'intesa nella maggioranza sulla manovra di bilancio per il 2020. Ad annunciarlo è stato il ministro per i rapporti con il parlamento Federico D'Incà al termine del vertice a palazzo Chigi: "L'accordo politico c'è, abbiamo chiuso su tutto", ha annunciato. "Ora stiamo ancora discutendo e confrontando le stime". Ancora non c'è il via libera finale:si stanno valutando le diverse ipotesi di copertura per la scelta definitiva. Ma l'ipotesi di accordo prevede il rinvio di sei mesi, a partire dal luglio del 2020, dell’entrata in vigore della plastic tax e la riduzione del balzello a 40 centesimi dai 50 dell’ultima modifica. Il rinvio riguarderebbe anche la sugar tax. La giornata è stata tuttavia difficilissima, perché lo scontro sui 400 milioni di risorse che, secondo fonti M5s, sarebbero stati trovati dal ministero dell'Economia per la manovra economica all'esame del senato, è stato durissimo. Al summit di questa mattina a Palazzo Chigi sie ra aperto un nuovo fronte tra Pd, Leu e Italia Viva su come utilizzare le risorse del Mef. Il partito di Matteo Renzi insisteva per la cancellazione di sugar tax, plastic tax e tassa sulle auto aziendali, mentre i dem proponnevano di usare le risorse portate al tavolo dal ministro Roberto Gualtieri per tagliare le tasse sul lavoro, come scritto dal vicesegretario Pd Andrea Orlando in un tweet pubblicato a vertice ancora in corso. La riunione dunque è stata sospesa. E il vertice è ripreso nel pomeriggio a palazzo Chigi. Lo scontro è tutto interno al centrosinistra, ma Luigi Di Maio questa mattina ha ribadito che sugar e plastic tax sono sacrosante e, come rimodulate negli ultimi emendamenti, non sarebbero impattanti per le imprese. Italia Viva sulla plastic tax invece alza le barricate. Mentre il premier Giuseppe Conte invita a fare "un ulteriore sforzo per abbassare le tasse".  Ma il tempo corre. Maurizio Lupi fa già sapere che è pronto a ricorrere alla Consulta (come fece l'anno scorso il Pd) se alla camera non sarà dato tempo adeguato per esaminare la legge di bilancio. E a Palazzo Madama ancora si ragiona di emendamenti. Il ministro della sanità, Roberto Speranza, lavora per aumentare di almeno mille le borse di studio per le specializzazioni in medicina. Il titolare dei Beni culturali Dario Franceschini ipotizza di estendere anche agli alberghi il "bonus facciate" al 90%. Il M5s propone un emendamento per equiparare gli stipendi dei Vigili del fuoco a quelli delle altre forze dell'ordine e rilancia la proposta di un bonus fino a 250 euro per gli airbag delle moto. Elio Lannutti denuncia però il "veto del Pd sull'emendamento per far pagare 5 miliardi di Imu alla Chiesa"

Questa mattina lo scontro era stato alimentato da alcune dichiarazioni di Renzi e del vicesegretario del Pd Andrea Orlando:  "Volevano mettere l'aumento dell'Iva, deciso da Salvini e Di Maio, e l'abbiamo bloccato. Abbiamo ridotto ogni tipo di aumento di pressione fiscale sui cellulari e sul gasolio. Mancano le ultime cifre, qualche centinaio di milioni di euro, sulle tasse sulla plastica e su quella sullo zucchero", aveva detto Renzi."Sono tasse che funzionano dal punto di vista mediatico ma io sono contrario, non le metterei. Voglio combattere l'inquinamento da plastica ma per farlo devi investire sull'economia circolare, riciclare e riusare la plastica, non massacrare le aziende della plastica. Perché se no impedisci la trasformazione da old economy a new economy. Se per aumentare la tassa sulla plastica ci sono 10mila persone che rimangono senza lavoro, il conto lo paga la povera gente: ecco perché è follia la tassa sulla plastica". "Stessa cosa sullo zucchero, se vuoi che i nostri bambini non bevano più bibite gassate devi fare un percorso di educazione alimentare. Se metti tassa sullo zucchero, le aziende chiudono e vanno altrove. Non mi va che con il populismo si costruiscano occasioni per aumentare il reddito di cittadinanza. Abbiamo troppe tasse, questo è il vero problema del nostro Paese, la gente i primi 20 giorni del mese va al lavoro solo per pagare le tasse", dichiara Renzi. I dem vanno all'attacco della formazione renziana. "Italia Viva ai lavoratori italiani preferisce le multinazionali delle bibite gassate, come la Coca Cola. Non vuole diminuire le tasse sul lavoro ma pensa solo a togliere la sugar tax, per favorire società' per azioni che non hanno sede neanche in Italia", aveva fatto sapere Orlando. "Se proprio dobbiamo fare i verbali della riunione, segnalo per completezza che l'On. Marattin di Italia Viva ha proposto di togliere 250 milioni dal taglio del cuneo fiscale per i lavoratori per destinarli alla riduzione della plastic tax e sugar tax. Cosa a cui mi sono dichiarato nettamente contrario", ha detto il viceministro dell'Economia Antonio Misiani. Mentre, Luigi Di Maio faceva  sapere che il M5S non è disposto a rinunciare all'inserimento delle microtasse come auspicato da Iv. "Dobbiamo avere la costanza di finirla la legge di bilancio. Al suo interno è sacrosanto che ci siano plastic tax e sugar tax", ha detto il ministro degli Esteri e capo politico del M5S. Sullo sfondo dello scontro, la possibilità che si arrivi a elezioni anticipate. Renzi, dopo la tensione di questa mattina, ha dichiarato: "Sugar tax e plastic tax sono una follia. Mettono a rischio posti di lavoro. Ieri ho detto che c'è il 50% di possibilità di andare avanti e il 50% di andare a votare. Io non vorrei andare a votare, ma se ci costringono lo faremo". Il vicesegretario del Pd Andrea Orlando ha replicato: "Non credo che plastic e sugar tax saranno eliminate. Siamo tutti pronti al voto, quello che dobbiamo chiederci è se è utile al paese. Abbassiamo i toni e facciamo lavorare l'ingegno".