Proseguono nel pomeriggio i ribassi sulle borse europee dopo la giornata di assestamento e di recupero di ieri, con Milano che cede il 2,72% in attesa dell'avvio di Wall Street. Pesanti anche i future sugli indici Usa che segnalo cali superiori al punto percentuale.
Si accentuano nel pomeriggio anche le vendite sui titoli di Stato dell'Italia, mentre all'allarmismo sul coronavirus si aggiungono interrogativi sul quadro politico. E dato che all'opposto, nel frattempo, sui titoli pubblici di altri Paesi si assiste ad acquisti, speculari alle vendite sull'azionario e ai riposizionamenti degli investitori tipici delle fasi di tensione e volatilità, lo spread, il differenziale dei tassi tra btp decennali e bund torna ad allargarsi: a 163 punti base nel pomeriggio. I rendimenti dei titoli italiani decennali salgono all'1,09%, circa 9 punti base in più rispetto alla chiusura precedente. I tassi sui Bund invece calano di 56 punti base al meno 0,54%.
"La volatilità degli asset italiani rimarrà alta finché non ci sarà evidenza che l'epidemia è stata contenuta", commenta Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer Ubs Wm Italy, sottolineando però di rimanere positivo "sui bond governativi italiani, che continuano a offrire buoni rendimenti rispetto a quelli degli altri paesi periferici dell'Eurozona, e che rimangono supportati dal programma di acquisto della banca centrale".
Prezzi del petrolio a picco. Il barile di Brent, il greggio di riferimento del mare del Nord perde 2,13 dollari rispetto alla chiusura di ieri, un meno 4% a 51,30 dollari. Il West Texas Intermediate cala di 2,35 dollari, pari a quasi il meno 5% a 46,38 dollari.