Jihadista italiana condannata a due anni e otto mesi
Jihadista italiana condannata a due anni e otto mesi
Lara Bombonati, per la Corte d’Assise di Alessandria, è colpevole di aver fiancheggiato associazioni terroristiche di matrice islamica mentre era in Siria. La giovane: "Ho solo seguito mio marito, io non ho mai appoggiato nessuna organizzazione terroristica: non so nemmeno l’arabo"

di redazione Roma 12/11/2019 09:21

Lara Bombonati, la giovane tortonese accusata di essere una jihadista, è stata condannata a due anni e otto mesi di reclusione e a un anno di libertà vigilata. Per la Corte d’Assise di Alessandria è colpevole di aver fiancheggiato associazioni terroristiche di matrice islamica mentre era in Siria. "Sono dispiaciuta che la Corte non mi abbia creduto, non abbia creduto al fatto che non sono una terrorista. Ho solo seguito mio marito, io non ho mai appoggiato nessuna organizzazione terroristica: non so nemmeno l’arabo", ha dichiarato.  Bombonati era stata arrestata dalla Digos di Alessandria, che la teneva d’occhio perché era stata in Turchia e in Siria con il marito Francesco Cascio, entrambi radicalizzati (Khadija e Mohamed), il 23 giugno 2017. I due sposi erano affetti da profonda fragilità psichica.  Lara era dovuta tornare dalla Siria in Turchia e da qui era stata espulsa. Poi era rientrata in Italia, a Tortona, dalla sorella e successivamente aveva saputo che il marito era stato ucciso. La Digos di Alessandria ll’aveva arrestata sospettando che stesse per partire per il Belgio e sposare là un musulmano che la aiutasse a tornare in Siria. Il ruolo che il pm della Distrettuale di Torino, Enrico Arnaldi di Balme, le aveva contestato (e per il quale aveva chiesto la condanna a 2 anni e 8 mesi di reclusione più due di cura in una struttura terapeutica) era di aver fatto da staffetta per un algerino, Abu Munir, che, in base a indagini internazionali,è ritenuto terrorista, e di aver visitato più famiglie di martiri per portare conforto.