Nel 2018 raccolti più di 4,2 miliardi di euro dal mini sportello unico dell'Iva, il sistema facoltativo di riscossione dell'Iva applicata ai servizi digitali venduti ai consumatori dell'Ue. Sono i dati diffusi ieri dalla commissione europea che ha pubblicato il terzo report di valutazione dall'introduzione del sistema nel 2015. Il mini sportello unico dell'Iva o Mini-One-Stop-Shop (Moss) è un sistema per la riscossione e la trasmissione dell'Iva nei 28 Stati membri dell'Ue che si applica ai cosiddetti servizi Tbe (forniture transfrontaliere di servizi di telecomunicazione, di teleradiodiffusione e di servizi elettronici). Tuttavia, a partire dal 2021 il Moss sarà esteso anche all'Iva sui beni e servizi venduti online sia all'interno dell'Ue sia da paesi terzi. Esistono due tipi di Moss: il One-Stop-Shop dell'Unione per i fornitori dei servizi situati in un altro Stato membro; e il One-Stop-Shop extra Ue per fornitori stabiliti al di fuori dell'Ue. Il Moss è stato introdotto nel 2015 e le statistiche, relative al periodo 2015-2018, mostrano un risultato positivo in termini di riscossione dell'Iva per tutti i paesi dell'Ue. Complessivamente, il gettito Iva riscosso nell'ambito di Moss mostra una crescita costante da 3 miliardi di euro nel 2015 a oltre 4,5 miliardi di euro nel 2018. Anche il numero di operatori che utilizzano il Moss per dichiarare e versare l'Iva transfrontaliera ha registrato un moderato aumento nel periodo arrivando a 13.968 soggetti Iva iscritti, rispetto ai 12.440 del 2015. Una valutazione intermedia del sistema Moss nel 2016 aveva mostrato che tra il 60 e l'80% del valore dei servizi Tbe transfrontalieri Business-to-Consumer (B2C) è stato dichiarato tramite il mini sportello unico. Questa valutazione ha inoltre dimostrato che l'uso del Moss può ridurre gli oneri burocratici per le imprese fino al 95% dei costi rispetto alla normale dichiarazione Iva.
Matteo Rizzi
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