Guerra fredda sul baltico per il gas russo in Europa
Guerra fredda sul baltico per il gas russo in Europa
Il Nordstream II parte da Wyborg, a nord di San Pietroburgo (Russia), per giungere a Greifswald sulla costa tedesca, oltre 1300 km, a circa trenta metri di profondità. Mancano ancora 147 chilometri che possono essere completati rapidamente, sempre che il divieto di Trump non lo fermi

di da Berlino Roberto Giardina 13/11/2019 08:22

Sul Baltico si gioca una partita decisiva, come ai tempi della guerra fredda, che sarebbe dovuta finire con la caduta del Muro di Berlino. Uno scontro tra Usa e Russia, che coinvolge la Germania, l'Europa, e dunque anche noi. Ma, come sempre, siamo distratti. Tra pochi mesi, entro il prossimo marzo, dovrebbe essere completato il Nord Stream 2, la pipeline vitale per rifornire di gas l'Europa Occidentale, sempre che Trump in extremis non decida di bloccare i lavori. Sarebbe un disastro, ma Washington ci ammonisce a non finire sotto il ricatto del Cremlino. A ricattarci vogliono essere in esclusiva gli americani, come ha scritto nell'ultimo numero Der Spiegel, in un lungo articolo intitolato appunto Neuer kelter Krieg, la nuova guerra fredda.

Il Nord Stream 2 dovrebbe raddoppiare le forniture di gas, già assicurate da Nord Stream 1, che nel 2018 hanno raggiunto i 58 miliardi di metri cubi. La prima pipeline lungo l'Ostsee nacque grazie all'intesa tra Schröder, ai tempi in cui era cancelliere, e Putin, suo amico personale (Gerhard e Valdimir si danno del tu). Quando fu sconfitto da Angela Merkel nel 2005, Schröder si dimise anche da deputato per dedicarsi alla sua vecchia professiore di avvocato, e entrò nel consiglio di sorveglianza della Gazprom, la società russa proprietaria del Nord Strem 1 e 2. Un caso di corruzione ad alto livello? Ognuno puó sospettare quel che gli pare, ma la pipeline che corre sul fondo del Baltico fu una scelta giusta, anche se poco gradita ieri e oggi alla Polonia e all'Ucraina. I tre gasdotti che attraverso l'Europa Centrale riforniscono la Germania e l'Europa sono sotto il ricatto di Varsavia e di Kiev che potrebbero bloccare le forniture. La guerra civile in Ucraina ha dimostrato quanto sia stato saggio garantirsi un'altra via per garantire le fonti di energia per l'Europa Occidentale, anche se polacchi e ucraini protestano con veemenza denunciando quello che per loro è un tradimento dei tedeschi.

Il Nord Stream 2 parte da Wyborg, a nord di San Pietroburgo, per giungere a Greifswald sulla costa tedesca, oltre 1.300 km, a circa trenta metri di profondità. Mancano ancora 147 chilometri che possono essere completati rapidamente, sempre che il divieto di Trump non fermi. La speciale nave Solitaire, lunga 300 metri, depone sul fondo i tubi, ognuno pesante 24 tonnellate e lungo 12 metri. Ogni giorno è in grado di completare tre chilometri del gasdotto. Gli Usa minacciano pesanti sanzioni contro le società che partecipano all'impresa, e ovviamente i responsabili sospenderebbero i lavori. Difficile trovare altre imprese: al mondo esistono al momento solo cinque navi simili alla Solitaire e sono già impegnate, sempre che i loro armatori siano disposti a sfidare Washington.»Noi proteggiamo la Germania dalla Russia», ha denunciato Trump, «e i tedeschi versano miliardi di dollari ai russi».

La Merkel nelle prossime settimane dovrà decidere: con Trump o con Putin. Frau Angela ama poco Vladimir, ma è pragmatica e vuole assicurare alla Germania le forniture energetiche, anche contro diversi suoi compagni di partito filoamericani. Ma il gasdotto Nord Stream 2 è già costato oltre dieci miliardi di euro, da buttare in fondo al mare, per volere americano. Invece del gas russo dovremmo comprare quello Usa, a un prezzo più elevato, e trasportato in Europa da enormi navi capaci di trasportare 266mila metri cubi. Con ogni carico si potrebbero alimentare 44mila abitazioni per un anno, ma il sistema, a parte i costi, è evidentemente più complicato e meno sicuro, a parte le valutazioni politiche.

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