Fisco, professionisti in rivolta contro la mancata proroga
Fisco, professionisti in rivolta contro la mancata proroga
Niente rinvio per i versamenti fiscali, e il Consiglio nazionale dei commercialisti minaccia lo sciopero. Oggi il Cndcec parteciperà a una conferenza stampa al Senato indetta dalle associazioni di categoria per protestare contro le decisioni prese dall’esecutivo negli ultimi mesi

di di Michele Damiani 21/07/2020 08:19

Professionisti uniti in rivolta contro la mancata proroga dei versamenti fiscali. Il Consiglio nazionale dei commercialisti minaccia lo sciopero e oggi parteciperà a una conferenza stampa al senato indetta dalle associazioni di categoria per protestare contro le decisioni prese dall'esecutivo negli ultimi mesi. Se il governo non interverrà in tempi brevi, saranno «inevitabili azioni di protesta», anche per scongiurare il rischio di veder «scoppiare un'emergenza sociale», come si legge nelle note diffuse ieri dai vari collegi professionali nazionali.

«Di fronte alle ripetute e più che motivate richieste di proroga dei versamenti del 20 luglio avanzate dai commercialisti», le parole del presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti Massimo Miani, «il governo ha opposto un no che sembra al momento irrevocabile, oltre che incomprensibile. Non era l'esito al quale volevamo arrivare, ma a questo punto diventa per noi inevitabile valutare concrete azioni di protesta della categoria, tra le quali non escludiamo lo sciopero». «In questi ultimi giorni», continua Miani, «abbiamo più volte reiterato il nostro accorato appello per una proroga dei versamenti relativi alle dichiarazioni dei redditi e dell'Irap 2020, in scadenza ieri. Una richiesta di assoluto buonsenso. Gli adempimenti straordinari legati alla emergenza coronavirus e le limitazioni lavorative per dipendenti e collaboratori degli studi professionali derivanti dalle misure anti-contagio hanno sottratto il tempo necessario per la predisposizione delle dichiarazioni. I nostri studi sono pertanto in una situazione di grande difficoltà che è colpevole ignorare e che si somma alle gigantesche difficoltà economiche che sta vivendo il paese». Per segnalare la propria insoddisfazione, il Consiglio nazionale parteciperà oggi al Senato alla conferenza stampa-dibattito: «dai decreti Covid al decreto Semplificazione: Navigazione a vista in piena tempesta» organizzata dalle nove associazioni nazionali dei commercialisti, riunite in coordinamento. La conferenza è stata indetta con «l'urgenza di rivolgersi pubblicamente al legislatore per sostenere le istanze e le proposte della categoria».

La protesta dei commercialisti è stata sostenuta anche dalle altre categorie professionali italiane. E le critiche non vertono solo sulla mancata proroga dei versamenti, ma partono dal non rispetto delle promesse fatte dai rappresentanti del governo intervenuti agli Stati generali delle professioni dello scorso 4 giugno (si veda ItaliaOggi del 5 giugno). «Il rinvio delle scadenze fiscali», si legge nella nota diffusa ieri dal Comitato unitario delle professioni (Cup) e dalla Rete delle professioni tecniche (Rpt), «è solo l'ultima proposta delle professioni italiane non accolte dal governo, nonostante le aperture registrate dallo stesso esecutivo durante gli Stati generali delle professioni e da quelli dell'economia dell'inizio di giugno. L'ormai prossima scadenza delle tutele messe in campo dal governo in assenza di una vera ripartenza dell'economia, frenata dalle preoccupazioni legate ad una nuova pandemia autunnale, rischia di far scoppiare un'emergenza sociale» sottolineano Marina Calderone, presidente del Cup, e Armando Zambrano, coordinatore della Rpt. «Per scongiurarla», continuano, «i professionisti, che con senso di responsabilità stanno assistendo imprese, lavoratori e famiglie nella gestione e nell'attuazione delle misure messe in campo dal governo, ancora una volta sollecitano l'esecutivo ad ascoltare chi conosce bene il tessuto produttivo del paese, le sue difficoltà e ha le idee per favorire le vere semplificazioni».