Covid-19, turismo a rischio, l'Europa teme la seconda ondata
Covid-19, turismo a rischio, l'Europa teme la seconda ondata
Le misure dei governi per tutelare i viaggiatori e contrastare una nuova diffusione del virus

29/07/2020 10:18

L'aumento del numerod ei contagi da Covid-19 induce alcuni governi europei a temere che il si possa scatenare una seconda ondata della
pandemia, mettendo così a rischio la stagione turistica estiva che nel prossimo mese raggiungerà il picco. Alcuni Paesi ora richiedono che tutti i visitatori vengano sottoposti al test per il coronavirus all'arrivo, mentre altri stanno introducendo test obbligatori per le persone che torneranno in patria dopo le vacanze. In Germania, il numero di nuovi casi di coronavirus è aumentato da una media giornaliera, all'inizio di luglio, di circa 300 a oltre 800 contagi
venerdì. La Francia ha registrato 2.500 nuovi casi tra venerdì e lunedì, mentre destinazioni turistiche popolari, come la Spagna e la Grecia, hanno visto un aumento delle nuove infezioni nei centri turistici, in parte a causa della presenza di visitatori stranieri, secondo le autoritá. Il Belgio ha vietato gli incontri di oltre cinque persone lunedì e la seconda cittá piú grande del Paese, Anversa, è stata messa in lockdown lo stesso giorno. Lunedì la Germania ha dichiarato che i viaggiatori che rientreranno da aree con livelli di infezione piú elevati dovranno effettuare il test per il coronavirus negli aeroporti, mentre i viaggiatori che utilizzeranno il trasporto su strada o su rotaia saranno offerti test gratuiti. Anche le autoritá francesi hanno annunciato lunedì test di massa gratuite, con il ministero della Salute che ha affermato che "la circolazione virale rimane forte in Francia". Il Regno Unito ha assunto una posizione piú cauta riguardo ai viaggi dei suoi cittadini verso altri Paesi in Europa. Il Governo di Johnson aveva avvertito i britannici all'inizio di luglio
sul fatto che "nessun viaggio è privo di rischi", ma aveva anche pubblicato un elenco di decine di Paesi che ritiene a basso rischio, comprese destinazioni popolari come Francia, Italia, Spagna e Grecia. Domenica il Governo britannico ha però cambiato all'improvviso i suoi consigli di viaggio, sconsigliando ai britannici di recarsi in Spagna se non in caso di necessitá. I viaggiatori di ritorno dovranno entrare in quarantena per 14 giorni. La Spagna ha imposto un drastico blocco che ha ridotto le infezioni a circa 200 al giorno a giugno e ha riaperto i suoi confini al turismo di massa all'inizio di questo mese. Attualmente il Paese riporta oltre 2.000 casi al giorno. Le autoritá spagnole stanno valutando la possibilitá di reintrodurre un blocco se i casi non diminuiranno in pochi giorni. L'industria turistica spagnola impiega circa tre milioni di persone. La quarantena britannica potrebbe costare 10 miliardi di euro al turismo del Paese, secondo un'associazione alberghiera spagnola. Altre destinazioni turistiche come l'Austria, la Croazia e la Grecia che avevano abolito la maggior parte delle misure relative al coronavirus dopo il calo delle infezioni ne hanno reintrodotte alcune. La scorsa settimana l'Austria ha ripristinato l'obbligo della mascherina dopo una serie di focolai, tra cui uno in un famoso resort sul lago dove oltre 60 persone sono risultate positive questa settimana. La Croazia, che non ha registrato nuovi casi tra la fine di maggio e l'inizio di giugno, ha registrato una ripresa dei contagi dopo aver
consentito i viaggi all'inizio di questo mese. In Grecia, il Governo ha imposto l'obbligo della mascherina negli spazi pubblici al coperto e nei trasporti pubblici dopo un piccolo ma costante aumento delle infezioni iniziato circa due settimane fa.