Coronavirus, l'effetto sulla fiducia di imprese e consumatori è ancora limitato
Coronavirus, l'effetto sulla fiducia di imprese e consumatori è ancora limitato
A febbraio l'Istat stima infatti una diminuzione piuttosto contenuta dell'indice del clima di fiducia dei consumatori (da 111,8 a 111,4), mentre l'indice composito del clima di fiducia delle imprese registra un aumento (da 99,2 a 99,8)

27/02/2020 10:19

L'impatto dell'emergenza coronavirus sulla fiducia di imprese e consumatori è, tutto sommato, ancora limitato. A febbraio si stima infatti una diminuzione piuttosto contenuta dell'indice del clima di fiducia dei consumatori (da 111,8 a 111,4), mentre l'indice composito del clima di fiducia delle imprese registra un aumento (da 99,2 a 99,8).
Secondo l'Istat, tutte le componenti del clima di fiducia dei consumatori sono in flessione, seppur con intensità diverse. Più in dettaglio, il clima economico, il clima personale e il clima corrente registrano un lieve calo (da 123,8 a 123,4, da 108,4 a 107,8 e da 110,7 a 110,6, rispettivamente) mentre il clima futuro subisce una diminuzione più marcata (da 114,6 a 112,7).
Con riferimento alle imprese, segnali eterogenei provengono sia dall'industria sia dai servizi. In particolare, nel settore manifatturiero l'indice aumenta da 100,0 a 100,6 mentre nelle costruzioni l'indice è in calo passando da 142,7 a 142,3; nei servizi la fiducia rimane stabile rispetto al mese scorso (a quota 99,4) e nel commercio al dettaglio l'indice aumenta da 106,6 a 107,6.
Per quanto attiene alle componenti dell'indice di fiducia, nell'industria manifatturiera migliorano i giudizi sugli ordini e le scorte di prodotti finiti sono giudicate in decumulo; le attese di produzione, tuttavia, sono in calo. Nelle costruzioni, l'evoluzione negativa dell'indice è determinata dal peggioramento dei giudizi sugli ordini. Nei servizi di mercato, si rileva una dinamica negativa sia dei giudizi sull'andamento degli affari sia di quella delle attese sugli ordini. I giudizi sugli ordini, invece, sono in miglioramento. Nel commercio al dettaglio l'aumento della fiducia è trainato dalle attese sulle vendite, in deciso miglioramento. L'aumento delle attese è diffuso sia alla grande distribuzione sia a quella tradizionale.
"Dati negativi, ma poteva andare molto peggio!" afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. "L'Effetto Coronavirus c'è stato, come dimostra il fatto che ogni componente della fiducia è sceso e che il calo maggiore riguarda proprio il clima futuro, da 114,6 a 112,7, ma è stato molto contenuto e limitato. Nessun panico, insomma, da parte dei cittadini italiani che, ancora una volta dimostrano senso della misura, realismo e responsabilità", conclude Dona.