Arrestati 12 capi ultrà della Juventus
Arrestati 12 capi ultrà della Juventus
Sono accusati di associazione a delinquere, estorsione aggravata, autoriciclaggio e violenza privata. L'indagine è partita un anno fa. La società di calcio torinese aveva denunciato tentativi di estorsioni da parte leader dei principali gruppi ultrà bianconeri, in seguito allo stop di alcuni privilegi concessi

16/09/2019 12:42

Blitz nel cuore della curva della Juventus. È iniziata alle prime ore della mattina una vasta operazione della Polizia di Stato di Torino nei confronti delle frange ultrà della Juventus. Nell'ambito dell'operazione "Last Banner", la Digos di Torino ha eseguito 12 misure cautelari nei confronti dei capi e dei principali referenti dei "Drughi", di "Tradizione-Antichi Valori", dei "Viking", del "Nucleo 1985" e di "Quelli à di via Filadelfia", indagati a vario titolo per associazione a delinquere, estorsione aggravata, autoriciclaggio e violenza privata. Trentanove le perquisizioni nei riguardi di 37 fra i principali referenti dei gruppi ultrà citati, e del "N.A.B. - Nucleo Armato Bianconero", anche loro indagati. L'indagine è partita un anno fa dopo che la Juvenuts aveva denunciato tentativi di estorsioni da parte leader dei principali gruppi ultrà bianconeri, in seguito allo stop - alla fine del campionato 2017/18, di alcuni privilegi concessi dalla società calcistica ai gruppi ultrà. È stata infatti accertata la capillare attività dei "Drughi" per recuperare centinaia dibiglietti di accesso allo stadio per le partite casalinghe dellaJuventus, avvalendosi di biglietterie compiacenti sparse su tutto il territorio nazionale. L'indagine della Digos, durata un anno, è scaturita da una denuncia presentata dalla Juventus ed ha consentito al Gruppo Criminalità Organizzata della Procura di Torino di acquisire "incontrovertibili elementi probatori in merito ad una precisa strategia estorsiva posta in essere dai leader dei principali gruppi ultrà bianconeri nei confronti della società calcistica". Secondo la Polizia, L'interruzione, alla fine del campionato 2017/18, di alcuni privilegi concessi ai gruppi ultrà ha infatti determinato, sin da subito, una "reazione" dei leader storici che, hanno definito una capillare strategia criminale per "ripristinare" quei vantaggi soppressi ed affermare nuovamente la posizione "di forza" nei riguardi della Juventus.