Incubo peste suina. Perdite per 30 mln al mese. Lombardia sotto scacco
Incubo peste suina. Perdite per 30 mln al mese. Lombardia sotto scacco
Il suinicolo è sull’orlo del baratro, ma il commissario di governo smorza i toni. Il Made in Italy vale 20 miliardi di euro ed esporta per 2,1 mld. Monta il caso politico

di di Arturo Centofanti 11/09/2024 02:00

La peste suina africana (Psa) fa paura e sembra non voler dare tregua. Sono ormai 24 i focolai censiti in Italia: 18 in Lombardia, cinque in Piemonte, uno in Emilia Romagna. Il morbo sta causando pesanti ripercussioni al settore suinicolo; un comparto da 20 miliardi di euro, di cui 2,1 legati all’export, che oggi sta subendo perdite economiche stimate in 30 mln di euro al mese (dati Assosuini). Un commissario straordinario, Giovanni Filippini (nella foto), è stato chiamato dal governo a dare una risposta. Secondo lui: «La situazione è complessa, ma definirla drammatica è esagerato».

L’opinione del commissario

Filippini ha riconosciuto che «C’è tantissima preoccupazione da parte di associazioni e allevatori, specie di quelli che si trovano nelle zone di restrizione e sono soggetti a misure e provvedimenti», che lui stesso ha inserito «nell'ultima ordinanza». Provvedimento che, sostanzialmente, si basa su due aspetti: il depopolamento e più biosicurezza, mediante l’inasprimento dei divieti di movimentazione degli animali e di accesso negli allevamenti presenti nelle zone dove sono i focolai di psa.

L’ansia di chi produce

Secondo Assosuini, invece: «Se non si dovesse riuscire a fermare la diffusione del virus, sarebbe una catastrofe». Anche Confagricoltura lancia l’allarme. «Siamo proprio sull'orlo di un disastro, sul limite di un baratro», ha detto Rudy Milani, presidente nazionale dei suinicoltori di Palazzo della Valle. Dal canto suo, la Cia, che ha incontrato il commissario, ha chiesto per bocca del suo presidente, Cristiano Fini: «Più abbattimenti e ristori per garantire un futuro agli allevatori colpiti». Per l’organizzazione agricola servono anche: «Un contenimento massiccio dei cinghiali e lo stop temporaneo nelle zone rosse alle attività di caccia, raccolta funghi, trekking».

Il caso Lombardia

Nella regione col maggior numero di focolai, la Psa è diventata un caso politico. Ad una mozione dell’opposizione, l’assessore regionale all’agricoltura, Alessandro Beduschi, ha denunciato la strumentalizzazione della vicenda: «La Psa sta colpendo in 14 paesi europei; sarebbe troppo facile combattere questo virus con i proclami», ha detto».

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