Industria, l'Istat produzione -6,7% da maggio 2022 a luglio 2024. Pil 2021, revisione al rialzo
Industria, l'Istat produzione -6,7% da maggio 2022 a luglio 2024. Pil 2021, revisione al rialzo
Disastroso addirittura l'andamento del settore tessile, con una discesa del 25%. Malissimo anche il comparto del legno (-20,7%). Entrambi i comparti hanno risentito "delle dinamiche inflazionistiche e della diminuzione del potere di acquisto".

di Redazione Roma 10/09/2024 14:27

A luglio si stima che l'indice destagionalizzato della produzione industriale sia diminuito dello 0,9% rispetto a giugno. Al netto degli effetti di calendario, spiega l'Istat, l'indice complessivo diminuisce in termini tendenziali del 3,3% (i giorni lavorativi di calendario sono stati 23 contro i 21 di luglio 2023).  Nella media del periodo maggio-luglio si registra un calo del livello della produzione dello 0,4% rispetto ai tre mesi precedenti.

Dal maggio 2022 la flessione è stata del 6,7%. A picco Tessile (-25%) e Legno (-20,7%) 

L'Istat registra inoltre uin consistente calo della produzione industriale dal maggio del 2022 al luglio scorso. La flessione nel periodo in considerazione è stata pari al 6,7%. Disastroso addirittura l'andamento del settore tessile, con una discesa del 25%. Malissimo anche il comparto del legno (-20,7%). Secondo l'Istat entrambi i settori hanno risentito probabilmente "delle dinamiche inflazionistiche e della diminuzione del potere di acquisto dei consumatori". 

Il pil 2021 sarà rivisto al rialzo in una forchetta tra +0,9% e +1,2%

L'Istatannuncia inoltre che  Il pil italiano del 2021, calcolato in termini nominali, subirà una revisione al rialzo del livello compresa tra 0,9 e 1,2 per cento rispetto alla stima diffusa il primo marzo 2024 (1.821.935 milioni di euro). Per il prossimo 23 settembre, aggiunhe l'Istituto, è prevista  la revisione generale delle stime annuali dei Conti nazionali 1995-2023, dovuta dovuta al recepimento di nuove fonti statistiche e all'adozione di nuove classificazioni e metodologie di stima. Il 2021 è l'anno di benchmark delle nuove stime e avrà con ogni probabilità un effetto anche sul livello del Pil negli anni successivi, 2022 e 2023. La crescita misurata a marzo scorso dall'Istat per quell'anno è sdtata pari ll'8,3%,