Le 50 mosse per rendere operativa la riforma fiscale
Le 50 mosse per rendere operativa la riforma fiscale
Tutti gli atti di secondo livello necessari per rendere operativi i dlgs approvati fino ad ora: ne sono attesi 50 tra decreti, regolamenti e provvedimenti attuativi

di di Maria Mantero 17/04/2024 02:00

La riforma fiscale fa un pit-stop: ci sono quasi 50 atti di secondo livello, tra provvedimenti dell’Agenzia delle entrate, decreti ministeriali e regolamenti Mef, necessari per rendere operative gran parte delle disposizioni contenute nei decreti legislativi finora pubblicati in Gazzetta Ufficiale.

Per dare un’idea, per rendere operativo il dlgs sugli adempimenti servono 16 provvedimenti Ade e un decreto ministeriale.

Dall’analisi effettuata da ItaliaOggi risulta che dei 50 atti attesi, 26 sono decreti ministeriali di competenza del Ministero dell’economia e delle finanze (Mef) e 24 provvedimenti del direttore dell’Agenzia delle entrate. Si deve però tenere conto che vi sono disposizioni che prevedono anche due o più provvedimenti Ade oppure decreti Mef che dovranno definire o regolamentare più disposizioni, senza tener conto di tutti gli altri decreti legislativi che ancora devono essere varati e per cui c’è tempo fino ad agosto 2025.

Tra i decreti legislativi passati a setaccio non tutti prevedono lo stesso numero di atti di secondo livello. C’è ad esempio il dlgs 220/2023 sul contenzioso, nel quale si prevede un solo decreto ministeriale, mentre per il provvedimento sugli adempimenti il lavoro sarà molto più ampio visto che per rendere operative le disposizioni del dlgs 1/ 2024 servono 16 provvedimenti Ade e un decreto del Mef.

Il lavoro per rendere operativa la riforma fiscale ad oggi si è proprio concentrato sul dlgs adempimenti fiscali. Il 29 febbraio, infatti, l’Agenzia delle entrate ha pubblicato cinque provvedimenti che prevedono la semplificazione dei modelli dichiarativi (Redditi, Irap e Iva) e l’8 febbraio è stata invece la volta del decreto ministeriale Mef che riprogramma il calendario dell’invio dei dati sulle spese sanitarie al Sistema tessera sanitaria ogni sei mesi.

Mentre hanno già oltrepassato la data di scadenza dei 90 o 60 giorni dall’entrata in vigore del decreto sia il decreto Mef di concerto con il ministero del lavoro con le disposizioni attuative del bonus assunzioni per i lavoratori svantaggiati (28 gennaio) previsto del dlgs sulla riforma dell’Irpef, sia quello sulla global minimum tax (28 marzo) e sulla documentazione per neutralizzare il disallineamento degli ibridi (entro il 27 febbraio), previsti dal dlgs 209/ 2023.

Per dare piena attuazione al concordato preventivo biennale (dlgs 13/2024) serviranno diverse disposizioni attuative. Oltre al provvedimento delle Entrate con cui sono stati approvati i modelli Isa, sono attesi: un provvedimento che dovrà fissare i dati da comunicare telematicamente al fisco necessari per l'elaborazione della proposta di concordato, un decreto del Mef che fisserà la metodologia di base per il calcolo dei redditi concordati e un decreto con l’elenco delle circostanze eccezionali che generano minori redditi ordinariamente determinati, eccedenti la misura del 50% rispetto a quelli oggetto del concordato, al ricorrere delle quali il concordato preventivo biennale cessa di produrre effetti.

Per quanto riguarda l’accertamento, invece, un dm dovrà individuare i criteri al ricorrere dei quali il rappresentante fiscale può assumere tale ruolo, ma solo previo rilascio di idonea garanzia, così un altro decreto dovrà individuare i criteri e le modalità di rilascio di quest’ultima. Infine, dovranno essere anche individuati i termini e modalità di intervento per la verifica degli adempimenti del rappresentante fiscale. Per il dlgs sul nuovo statuto del contribuente (dlgs 219/ 2023) il ministero di via XX Settembre dovrà varare due fondamentali decreti, il primo per indicare quali saranno gli atti esclusi dal contraddittorio tra fisco e contribuente, il secondo per definire la misura e la modalità di versamento del contributo sugli interpelli.

Da ultimo, alcuni degli atti di secondo livello attesi prevedono la cooperazione tra Mef e altre amministrazioni. Due esempi possono essere l’unico dm atteso per il dlgs contenzioso per cui il decreto ministeriale sulle norme tecniche per il processo telematico dev’essere emanato “sentito il Cpgt e il Consiglio degli ordini professionali abilitati alla difesa”, oppure il decreto che dovrebbe elaborare le modalità e i dati da comunicare per il concordato preventivo biennale in cui dovrà essere coinvolto anche il Garante della privacy.

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